Per Elly Schlein si mette davvero male se anche chi ha votato come da sue indicazioni, come Lucia Annunziata, "assolve" i 10 ribelli di Strasburgo. Segno evidente che dentro al Pd la fronda è molto forte e poggia su solide basi politiche. Insomma, alla vigilia della manifestazione in piazza a Roma insieme a Michele Serra e Repubblica in nome dell'Europa, la segretaria è più debole che mai.
Quanto accaduto in settimana all'Europarlamento su Rearm Europe e Ucraina non è un "incidente di percorso", ma un agguato politico. Lo sapeva anche la Schlein, che infatti ha caricato il voto presentandolo a tutti gli europarlamentari dem come un "voto di fiducia su di me" e chiedendo a tutti di astenersi, per evitare pericolose spaccature. In 11 hanno obbedito, da Nicola Zingaretti a Dario Nardella, da Brando Benifei a Sandro Ruotolo fino agli indipendenti Cecilia Strada, Marco Tarquinio e, appunto, la Annunziata. Ma tra chi ha votato "sì" spiccano nomi clamorosi come quelli di Stefano Bonaccini e Pina Picierno.
Luigi Zanda balla sul "cadavere" del Pd: "Cosa avrei votato io"
Luigi Zanda manda un chiaro messaggio al Pd. A Otto e Mezzo, nella puntata di mercoledì 12 marzo, l'ex senato..."Sulla guerra in Ucraina, sulle armi, ci sono sempre state posizioni diverse tra noi - premette la Annunziata, giornalista ed ex conduttrice di Mezz'ora in più su Rai 3, in una intervista a La Stampa -. E' tutto molto esagerato, quello che fanno questi poveri 21 eurodeputati non segna la sorte dell'Europa o dell'Italia. Secondo me non rappresenta nemmeno lo sfascio del Pd".
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Brutte notizie per il Partito democratico. A poche ore dalla disfatta al Parlamento europeo, i dem di Elly Schlein devon...Lucia in versione pompiera, dunque, ma fino a un certo punto. "Non posso negare che tra noi ci siano state tensioni, ma è un tema complesso, su cui ci sono sensibilità diverse, a Bruxelles come a Roma". Verrebbe da dire, però, che la politica estera per un partito che aspira a essere "di sistema e di governo" come il Pd non può essere trattata alla stregua di un "tema etico", dove può valere la liberà di coscienza del singolo onorevole.
Il Pd frana, "è un voto di fiducia": Bonaccini tradisce Schlein, "chi c'è dietro davvero"
Alla fine non può nascondersi nemmeno Elly Schlein. Al di là di formalismi e tecnicismo, il voto all'E..."Credo che per il Pd non sarà semplice nemmeno il passaggio parlamentare della prossima settimana, sempre sul tema della difesa europea - aggiunge sibillina la Annunziata, qui quasi in versione cronista -. Credo che Schlein non possa permettersi nessuna ambiguità sulle scelte di politica estera. Una leader che ambisce ad andare a Palazzo Chigi deve essere chiara sulla collocazione del Paese a livello internazionale. Anche a costo di veder andare via dal partito chi la pensa diversamente".
Insomma, sul Nazareno aleggia addirittura l'ipotesi della "fuga di massa", se non proprio della scissione. "Ci siamo sentite al telefono e mi ha spiegato il suo punto di vista - prosegue l'europarlamentare -. Ma io volevo votare sì e penso che additare chi lo ha fatto come un guerrafondaio sia inaccettabile". Secondo la Stampa, Annunziata ha effettivamente votato sì in aula, per poi chidere la correzione, come fosse stato un errore: "Mi sono astenuta per una questione di lealtà politica nei confronti della segretaria, visto che sono stata eletta con il Pd".
In ogni caso, l'astensione "non è stato un grande gesto, ma è stato un passo in avanti, visto che all'inizio si pensava addirittura di votare contro. Invece così siamo rimasti dentro il processo, abbiamo l'opportunità di contribuire a modificare e migliorare quello che non va". Votare no, aggiunge, avrebbe isolato il Pd dentro agli stessi Socialisti europei, tutti schierati compattamente per il sì. "Il no avrebbe significato non solo mettere fuori gioco il Pd in Europa, ma anche tenerlo fuori da una prospettiva di governo dell'Italia, facendo perdere credibilità". Bisognerebbe dirlo a quella parte di partito più a sinistra che ogni giorno tira per la giacchetta Elly.