
Otto e Mezzo, Walter Veltroni su Giorgia Meloni: "Difficile possa piacermi". E su Schlein...

Walter Veltroni tra gli ospiti di Otto e Mezzo. L'ex sindaco di Roma, nonché esponente del Partito democratico, commenta la possibilità che l'Unione europea si riarmi. "Sono talmente angosciato da ciò che sta accadendo - esordisce nella puntata in onda lunedì 10 marzo su La7 -, convinto che il mondo abbia imboccato una strada pericolosa e che l'Europa sia sotto duplice attacco politico-economico, da pensare che tutto ciò che spinge nella direzione degli Stati Uniti d'Europa vada accolto".
Per lui "Von der Leyen ha usato il termine sbagliato 'riarmo', ma che si debba favorire un sistema di difesa europeo è senza dubbio". Eppure la leader dem non va in questa direzione: "Capisco la posizione di Schlein - aggiunge - ma a condizione che non si fermi il processo messo in campo. Lavorando all'interno della delegazione socialista, ma lo dico da osservatore, si potrebbe cercare di migliorare alcuni aspetti".
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Incalzato da Lilli Gruber su un eventuale congresso, Veltroni frena: "Non so se il Pd debba fare un congresso, non è più cosa che mi riguarda e non voglio interferire con le vicende interne. In generale e non solo sul Pd, quello che mi spaventa è che di fronte a quanto sta accadendo non c'è una produzione politico-intellettuale del livello che sarebbe necessario". Insomma, per lui "c'è un rischio anni Trenta dello scorso secolo. Non è vero che la storia si ripete, ma quando alcuni pianeti a livello economico, comunicativo e sociale si allineano nella società si genera il rischio di una pulsione di tipo autoritaria, come al tempo".
Tornando a Schlein, Veltroni tiene a sottolineare che "è adeguato ogni leader che il Pd si sceglie. Ho partecipato alla mattanza dei segretari del Pd con l'onore di essere stato il primo. Quando sei all'opposizione devi prepararti all'ipotesi di governare un domani e Schlein ha l'intelligenza e tutti gli strumenti per farlo. Guardando al panorama della politica italiana per giudicare l'esperienza dei leader, oggi non vedo molti Ciampi, Prodi, Monti o Draghi ma un susseguirsi frenetico di persone come impone la società di oggi. Il Pd è dato come retrocesso in serie B da sempre e comunque ha oltre il 20% dei consensi, che coi tempi che corrono per la sinistra europea non è poco". E su Giorgia Meloni arriva a dire: "Quelle di Meloni non sono le idee in cui credo, difficile possa piacermi, ma è la migliore di quello schieramento per valori, programmi e contenuti che esprime; però, non è quello di cui l'Italia ha bisogno".
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