
Ucraina, Meloni: "Invio truppe non è soluzione efficace. Acquisto armi non coi fondi coesione"

Un punto di partenza, non certo un punto di arrivo. I 27 paesi europei hanno trovato la quadra sul pacchetto della difesa comune che prevede: una raccolta sul mercato di 150 miliardi di euro, attraverso l’emissione di obbligazioni europee per prestiti ai governi a tassi bassi e a scadenza lunga e la possibilità di utilizzare i fondi della coesione per investimenti per la difesa. Sull’Ucraina c’è un accordo a 26 restando l’Ungheria contraria alle formulazioni concordate a livello diplomatico.
E Giorgia Meloni è intervenuta per esprimere la posizione del governo italiano soprattutto sul dibattito che agita l'Ue sul possibile invio di truppe in Ucraina: "L'Italia non intende dirottare dai fondi coesione", ha detto la premier Giorgia Meloni in un intervento. Secondo la presidente del Consiglio, i fondi di coesione non possono essere usati per acquistare armi. "La difesa non è solo avere più armi", ha detto Meloni, che non ritiene la proposta dei soldati europei una soluzione efficace. I capi di Stato e di governo dell’Ue hanno approvato il testo sull’Ucraina a 26, prendendo atto dell’opposizione dell’ Ungheria di Viktor Orban, che ha mantenuto la sua contrarietà. Il Consiglio Europeo ha approvato conclusioni sulla difesa, ma non sull’Ucraina: il testo non ha raggiunto il consenso necessario (a 27), ma si è preferito approvare a 26 un testo ’fortè, piuttosto che ’annacquarlo' per venire incontro ad Orban.
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