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"Ramadan Festa nazionale": ecco la priorità di Soumahoro

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Ci risiamo, a sinistra un'altra battaglia dall'esito scontato: il fallimento. Da lunedì prossimo infatti sarà già possibile firmare la petizione online per riconoscere anche nel nostro Paese la festa di fine Ramadan, l’Eid Al-Fitr. E sarà anche accessibile un "sito-vetrina", collegato ai diversi social, e un blog per chi vorrà seguire passo a passo l’andamento della petizione e le diverse iniziative in campo per promuoverla.

"Un passo insieme - Eid per la convivenza", questo il nome della petizione, è un altro tassello della campagna di comunicazione che sta accompagnando, non a caso alla vigilia dell’inizio del mese sacro musulmano, la proposta di legge per rendere festivo l’Eid Al-Fitr in Italia, presentata l’anno scorso dal deputato ivoriano Aboubakar Soumahoro. 

 

 

Nella sala stampa a Montecitorio, è lo stesso Sumahoro, con l'ennesimo show, a rilanciare la sua ’battaglia' per "promuovere la convivenza sociale", visto che l’Italia oggi - spiega - è un Paese molto più composito dal punto di vista etnico e culturale: "Il terzo Paese dell’Unione europea per numero di musulmani - precisa - con una comunità stimata di oltre 3 milioni di persone, di cui 1 milione e mezzo con cittadinanza italiana". In questo contesto, allora, "bisogna fare un passo insieme per la convivenza e questo significa essere chiamati, tutti insieme, a valorizzare la diversità religiosa ma anche il rispetto della Costituzione e dei diritti fondamentali Ue". Poi tira per la giacchetta pure Sergio Mattarella citando un discorso del presidente di qualche tempo fa: "La libertà religiosa è uno dei fondamenti della convivenza" e "il rispetto tra le diverse fedi e tra le diverse culture contribuisce alla crescita di un Paese e a farlo vivere in armonia". Ma Mattarella non ha mai detto di rendere Festa Nazionale il Ramadan. 

 

 

 

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