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Pd in tilt dopo il voto in Germania, Bonaccini smentisce Schlein: AfD fa implodere la sinistra

Alessandro Gonzato
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Se – avvertite Schlein, Boldrini e compagni – quelli di AfD sono tutti dei nazisti, come sostengono i generali del Pd, significa che in Germania preferiscono di gran lunga i nipoti di Hitler all’equivalente del Pd, ovvero l’Spd: i socialdemocratici, crollati al 16%, hanno preso 4 punti e mezzo in meno di Alternative für Deutschland. Sono soddisfazioni, e infatti la capodem esulta: «Il voto dimostra che la destra non è imbattibile». Non dite a Elly, e se lo fate abbiate un certo tatto, che in Germania ha vinto il centrodestra e che Afd in quattro anni ha raddoppiato i voti, mentre il Pd teutonico ha perso dieci punti.

Tocca all’ex presidente della Camera, per la quale il voto di oltre 10 milioni di persone è carta straccia: «Ha retto il cordone sanitario degli altri partiti, che hanno messo in sicurezza la democrazia. Afd non governerà e tutte le altre forze politiche hanno comunicato che non si alleeranno con Alice Weidel». La “lesbica Weidel”, ha titolato La Stampa, e immaginatevi se lo avesse scritto Libero. E dire che il quotidiano progressista qualche mese fa informava i lettori di aver assunto un “diversity editor”, una figura nuova nel panorama giornalistico italiano, con l’obiettivo di combattere derive discriminatorie, razziste, intolleranti. Uno strumento “anti-destre”, si capisce, e l’incaricato è un attivista di lungo corso per i diritti Lgbt.

 

 

 

Torniamo alla scarsa comprensione di ciò che è avvenuto tra l’elettorato tedesco. Nella disamina si distingue l’immarcescibile Angelo Bonelli: «Le elezioni sono state profondamente condizionate dalle ingerenze di Elon Musk, esponente del governo Trump e proprietario della piattaforma X, che ha cercato di manipolare i voti a favore di AfD, partito con radici naziste». Dieci milioni di tordi insomma, che si sono fatti abbindolare da tre dichiarazioni di Musk. Bonelli continua, e non migliora il suo intervento: «Mai nella storia democratica europea si era assistito a un’interferenza così massiccia e diretta da parte di un magnate della tecnologia». Qualcuno lo metta al corrente dell’operato del capo di Facebook, Mark Zuckerberg, che per sua stessa ammissione ha omesso e manipolato l’informazione a favore della sinistra mondiale. Se rimane del tempo qualche anima gentile lo renda edotto dei 110mila euro che il sodale Nicola Fraotianni (tutto legale, capiamoci) ha ricevuto da “Social Changes”, azienda legata a George Soros. Il capo di Sinistra Italiana aveva confermato tutto al nostro giornale. Ora però parla delle elezioni tedesche, e disprezza un quinto degli elettori: «Il pericolo per l’Europa arriva innanzitutto dall’interno del continente, e dalle forze del nazionalismo estremista e xenofobo».

Attenzione: nel Pd qualcuno che fa una disamina oggettiva c’è. L’europarlamentare Stefano Bonaccini, intervistato da Repubblica, ha detto che un elettore su cinque che vota per AfD «è una sveglia per l’Europa: sbaglieremo a pensare che siano tutti neonazisti quelli che l’hanno votato. L’exploit è figlio anche del disorientamento sociale e della recessione che hanno investito la Germania».

 

 

 

La questione migratoria è esplosa, gli attentati di matrice islamica sono diventati sempre più frequenti e il Green deal imposto in Europa dai socialdemocratici ha distrutto l’industria dell’auto. Per Dario Nardella, anche lui eurodeputato dem, «è un dato inequivocabile quello del fallimento dei socialdemocratici, e rappresenta un altro segnale della crisi della sinistra europea. I socialisti tedeschi», aggiunge l’ex sindaco di Firenze, «pagano la crisi e l’incapacità di mettere in campo proposte forti su lavoro ed economia per bilanciare la corsa al Green deal. L’ambientalismo senza i diritti sociali diventa un boomerang. Spd sconta la cattiva gestione dell’immigrazione». Ripetiamo: è Dario Nardella, non Giorgia Meloni né Matteo Salvini. Sss, silenzio: non rovinate i festeggiamenti di Elly: evviva, i «nazisti» ci hanno stracciato.

 

 

 

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