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Matteo Salvini, la sfida: "Pronti all'alleanza con AfD per salvare l'Europa"
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Il 2025 per Matteo Salvini sarà un anno importante. Soprattutto in chiave internazionale, dove con la sua Lega - e l’appoggio dei Patrioti - punta a ritagliarsi un ruolo da protagonista.
Ministro Salvini, le elezioni in Germania pongono due temi principali. Il primo è capire se il crollo dei socialisti e l’affermazione della Cdu-Csu riusciranno a dare alla politica tedesca e di rimando a quella europea, una visione meno ideologica e più pragmatica. Lei che ne pensa?
«A mio avviso il voto tedesco, con una partecipazione altissima, è stato un voto di rivolta contro la cattiva politica che ha guidato non solo Berlino ma anche l’Europa, con un accordo tra Popolari e Socialisti che ha portato al disastro economico attuale. I tedeschi hanno alzato la voce contro le eco-follie che hanno squassato l’automotive, contro l’immigrazione di massa, contro la guerra a oltranza. Se Cdu e Socialisti pensano di fare finta di niente, andando al governo confermando un inciucio fallimentare, non faranno il bene dell’Europa. Il voto di AfD, scelta da tantissimi giovani, è un voto di speranza, un voto che guarda al futuro».
La Cdu-Csu in campagna elettorale ha espresso posizioni distanti da quelle dei socialisti su immigrazione, green deal ed economia. Si riuscirà a trovare un accordo? E se sì, quello tedesco non rischia di essere un governo debole sul modello di quello traballante che sostiene la nuova Commissione Ue?
«Per paura di AfD, la Cdu-Csu aveva espresso posizioni molto chiare che ora dovrà rimangiarsi per cercare un accordo con i Socialisti che, come un Pd qualunque, hanno straperso ma vogliono le poltrone come se nulla fosse. Per l’Europa sarebbe un pessimo segnale».
La seconda questione da analizzare è il botto elettorale di AfD. Col 21% e nonostante il cordone sanitario, diventerà difficile ignorare la volontà di un elettore su cinque che ha espresso un chiaro messaggio a chi ha governato la Germania e l’Europa fino a ieri, non crede?
«Il cordone sanitario non porta bene a chi lo fa, in Europa hanno tentato la stessa cosa contro la Lega e i nostri alleati, e hanno ottenuto che i Patrioti siano cresciuti in tutti i Paesi diventando terzo gruppo a Bruxelles. Ormai Popolari e Socialisti sono chiusi in un bunker, perennemente sconfitti ma incapaci di vedere la realtà. Eppure continuo a sperare che le forze di centrodestra siano in grado di unirsi contro le sinistre, come da insegnamento di Silvio Berlusconi».
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Secondo lei, dopo questo exploit e l’ingresso di una nuova classe dirigente, per il partito di Alice Weidel si possono aprire le porte dei Patrioti a Bruxelles?
«Lo spero. Di certo, abbiamo il dovere di dialogare con tutte le forze alternative alle sinistre che spingono per l’immigrazione selvaggia, per la cancellazione delle nostre identità, della nostra agricoltura e del nostro lavoro».
Quale ruolo può giocare oggi la Lega sullo scacchiere internazionale?
«Siamo protagonisti, come mai lo siamo stati in passato. I Patrioti sono un gruppo rilevante, negli Stati Uniti siamo stati i primi, spesso soli e derisi, a credere nel cambiamento e in Donald Trump. Da Israele all’Ucraina le nostre idee su pace e lotta al terrorismo si stanno affermando. Anche per le nostre imprese italiane, avere una Lega forte e ascoltata è una garanzia».
Tornando a casa nostra, lei e il suo partito vi state battendo per la pace fiscale. Tra disinformazione e polemiche spesso sterili, ci può tranquillizzare sul fatto che nessun furbetto si vedrà stralciata la cartella esattoriale senza pagare un euro?
«Domani (oggi, ndr) la nostra proposta inizierá finalmente il percorso in commissione in Senato. Vogliamo aiutare milioni di italiani (oltre 20), in buona parte pensionati e lavoratori dipendenti, non solo autonomi e Partite Iva, che pur avendo fatto la dichiarazione dei redditi e volendo pagare, non ci sono riusciti per vari motivi. Non dimentichiamo che negli ultimi anni molte famiglie sono andare in difficoltà a causa del covid o per le conseguenze di alcune crisi internazionali che hanno avuto ricadute - per esempio - su bollette o prezzi del carburante. È una scelta di buonsenso, per ridare ossigeno ai cittadini in buonafede. Lo Stato incassa miliardi che altrimenti non vedrebbe mai, e tantissimi italiani tornerebbero a lavorare, pagare, avere fiducia nel futuro».
Ad aprile è stato annunciato il congresso federale della Lega. Che tipo di assise sarà? Ci può dare quale anticipazione sui temi centrali?
«Sarà un congresso di contenuti, non solo elettivo. Prima di celebrarlo, faremo tre grandi eventi in Veneto, nelle Marche e in Campania per affrontare alcuni temi fondamentali quali autonomia, lavoro, sicurezza. L’obiettivo è rafforzare la Lega, conciliando identità e futuro, tradizione e innovazione, rendendola sempre più attrattiva, concreta e moderna».
Anche ieri il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, ha precisato che lui e i popolari con AfD non vogliono avere nulla a che fare. Questi continui distinguo possono minare la tenuta dell’alleanza di centrodestra?
«Chiarisco che le diverse posizioni non sono un problema per il governo, visto che da anni la Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia fanno parte di famiglie politiche diverse. Semplicemente, a differenza di Tajani, credo che il centrodestra debba fare il centrodestra: non credo che il nostro futuro possa essere accanto a chi vuole spalancare le frontiere, teorizza la distruzione dell’automotive per aiutare l’elettrico cinese, propone le eurotasse come una sciagurata patrimoniale. La Lega e i nostri alleati in Europa hanno una posizione chiara».
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