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Capezzone e Papa Francesco: "La notizia più inquietante è arrivata questa notte"

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Il complesso quadro diplomatico dato dalla triangolazione Usa-Russia-Ucraina è al primo punto dell'agenda dei quotidiani. "Trump ha detto di voler vedere Putin entro la fine del mese e nella notte si è detto deluso da Zelensky", sottolinea Daniele Capezzone nella sua rubrica "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima di oggi. 

"Trump mescola osservazioni oggettive, come la necessità di un ritorno alle elezioni a Kiev, a delle distorsioni, come quando ha detto che Zelensky non doveva far iniziare la guerra. Piccolo dettaglio: non è stato lui a invadere se stesso", sottolinea il direttore editoriale di Libero ricordando che Macron, "non contento del flop del primo vertice, ora ne vuole organizzare un altro. E anche gli osservatori francesi sono impietosi nel notare il pugno di mosche in mano al presidente".

E la Russia? "Per la prima volta ha detto che l'Ucraina non deve entrare nella Nato, ma nell'Unione europea sì. Elemento di apertura, ma anche una palla buttata nel campo dell'Unione. E già oggi abbiamo un retroscena significativo, sul Messaggero: in Europa c'è perplessità su come sarà il governo in Ucraina dopo le elezioni. Se ci sarà un governo più filo-russo, che fai? Ma voi capirete che se l'Ue dicesse no si coprirebbe di ridicolo...". 

Tre grandi esorcisti contro Trump: "Il professor Cassese, Giuliano Ferrara e Zagrebelesky su La Stampa. Molinari su Repubblica esamina invece i paletti posti da Mosca, severo, ma entra nel merito, è un giro avanti: andiamo a vedere le carte".

Le condizioni del Papa si sono aggravate: polmonite bilaterale. "Il segnale più inquietante è che a un certo punto della sera è stato comunicato che la sala stampa sarebbe rimasta aperta tutta la notte e ha fatto temere l'arrivo di notizie poco rassicuranti". 

Mattarella-Russia: "Contrordine compagni, oggi i corazzieri ci fanno sapere che il presidente ha parlato non per rispondere alla Zakharova ma per rispondere a chi ha mandato la Zakharova...".

 

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