Cerca
Cerca
+

Massa Carrara, la follia dei negazionisti rossi: bomba-carta contro le Foibe

Fabio Rubini
  • a
  • a
  • a

Dopo le scritte ingiuriose che hanno vandalizzato la Foiba di Basovizza, ecco la bomba carta fatta esplodere in un giardino pubblico dedicato ai Martiri delle Foibe a Licciana Nardi, Comune in provincia di Massa Carrara.

L’episodio è avvenuto nella notte del 10 febbraio, nello stesso luogo in cui solo poche ore prima si erano tenute le celebrazioni del Giorno del Ricordo. Fortunatamente a quell’ora il giardino era deserto e non si sono riscontrati danni a persone. Subito dopo l’esplosione sul luogo sono intervenuti i carabinieri e i vigili del fuoco, che hanno repertato i detriti lasciati dall’esplosione.

La condanna per l’atto vandalico, almeno questa volta, è stato unanime e bipartisan. Il vicesindaco di Licciana Nardi, Omar Tognini, ha spiegato che «questo atto vile non ci scoraggerà.

 

 

 

Continueremo a difendere la verità storica e ad opporci con determinazione a chi nega o minimizza le atrocità del passato. Noi non scordiamo». L’amministratore ha poi ricordato come, solo la mattina precedente si era «condiviso con molti giovani studenti le storie di un passato che non può e non deve essere dimenticato».

 

 

 

L’europarlamentare di Fratelli d’Italia Francesco Torselli ha parlato di «atto vile» che ha «mirato a distruggere un sito dedicato alla commemorazione di una tragedia storica» e che «non può che suscitare indignazione. Nonostante gli sforzi di chi tenta di oscurare questa parte della nostra storia, la difesa della verità e della memoria delle vittime delle Foibe e degli esuli istriani e giuliano-dalmati resta un obiettivo irrinunciabile. È intollerabile - chiude Torselli - che la violenza venga usata per attaccare il ricordo di chi ha sofferto. Mi auguro che i responsabili siano individuati e che il loro gesto non resti impunito».

Indignazione per l’atto vandalico è arrivata anche dall’eurodeputata leghista Susanna Ceccardi: «È un atto vergognoso e inaccettabile, un’offesa non solo alla memoria delle vittime di quella tragica pagina della nostra storia, ma anche ai valori fondamentali di civiltà e rispetto che dovrebbero unirci tutti. Commemorare le vittime delle foibe e e difendere la verità storica non sono semplici gesti simbolici, ma un dovere morale. Le atrocità subite dagli italiani in Dalmazia, Istria, Venezia Giulia, non possono essere dimenticate o, peggio ancora, negate o minimizzate, come purtroppo qualcuno continua a fare ancora oggi. Questo attentato - chiude Ceccardi - è un vile attacco alla memoria e chi l’ha compiuto deve essere individuato e punito quanto prima. A chi vorrebbe cancellare o infangare la nostra memoria storica, rispondiamo con ancora più forza e determinazione: non ci faremo intimidire».

Della questione si è discusso anche all’interno del Consiglio regionale della Toscana. Il capogruppo di Fdi, Vittorio Fantozzi, ha sottolineato che «dopo quanto accaduto a Basovizza, anche il nostro territorio non si dimostra immune a un certo negazionismo che tende a ridimensionare una tragedia che ha colpito intere popolazioni del Nord-Est».

 

 

Paolo Marcheschi, capogruppo Fdi in Commissione Cultura alla Camera, chiede a gran voce «che le forze dell’ordine riescano al più presto a individuare gli autori di questo vile gesto» e che «vengano assicurati come meritano alla giustizia. Le provocatorie rivendicazioni dei negazionisti non ci impediranno di portare avanti la nostra battaglia per una memoria condivisa per ricordare e trasmettere alle future generazioni il ricordo delle due follie disumane dell’esodo e dell’eccidio delle Foibe».

Anche il segretario regionale di Forza Italia in Toscana, Marco Stella, reputa quello avvenuto a Licciana Nardi «un fatto grave, frutto del revisionismo di alcuni. La storia è ormai appurata e noi abbiamo il merito della legge nel 2004 dal governo Berlusconi. Se ne facciano una ragione i revisionisti».

Infine il Pd, che con il consigliere regionale della Toscana, Giacomo Bugliani, condanna il gesto e spiega: «La memoria è il nostro strumento più potente contro l’odio e la violenza».

Dai blog