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Il Dis querela "Foglio" e "Unità": "Notizie false". Servizi segreti, il caso ora deflagra

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"A seguito di notizie false e diffamatorie diffuse da due testate giornalistiche nazionali il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) informa che sono state intraprese opportune azioni legali in sede civile per difendere l'onorabilità del personale dei Servizi di informazione ed evitare strumentalizzazioni sulle attività dell'Intelligence volte unicamente ed esclusivamente a tutela della sicurezza nazionale".

E' quanto si legge in un comunicato del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis). Il Dis fa riferimento, in particolare, ad un articolo di ieri del Foglio a firma Luca Gambardella e dell'Unità di oggi a firma Piero Sansonetti dove "si riportano notizie totalmente infondate, e gravemente lesive della dignità del Direttore dell'AISE, Prefetto Giovanni Caravelli, e della correttezza e lealtà istituzionale delle Agenzie di intelligence".

La vicenda viene immediatamente utilizzata dal Pd contro la premier Giorgia Meloni. "Siamo di fronte a una situazione di estrema gravità. Il governo sta cercando di nascondere e sminuire una vicenda che assume contorni sempre più preoccupanti. Abbiamo chiesto al Ministro della Giustizia, al Ministro dell'Interno e a Palazzo Chigi di chiarire quanto accaduto in merito al caso Almasri e, oggi, alle notizie riportate da alcuni organi di stampa riguardo a un'interlocuzione tra i vertici dei servizi segreti italiani e il governo libico, durante la quale sarebbero state rivelate informazioni riservate", scrive in una nota Debora Serracchiani, la responsabile nazionale giustizia del Partito democratico guidato da Elly Schlein

"A questa richiesta non è seguita alcuna risposta - prosegue l'ex governatrice del Friuli Venezia Giulia -. Al contrario, è stata annunciata un'azione legale da parte dei servizi segreti italiani contro i giornalisti che hanno diffuso la notizia. Stiamo vivendo un momento di grande preoccupazione. Non abbiamo memoria di un modus operandi simile, e riteniamo che sia necessario fare immediatamente chiarezza. Per questo rinnoviamo la richiesta di una relazione al Parlamento da parte del Ministro dell'Interno, ma chiediamo soprattutto che sia la Presidente del Consiglio a rompere il silenzio e a riferire in parlamento":

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