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Almasri, la lezione di Marco Minniti alla sinistra: "Con la sua espulsione abbiamo fatto un interesse europeo"

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Nel giorno dell'informativa alla Camera sul caso Almasri, a smontare le accuse della sinistra ci pensa niente di meno di Marco Minniti. L'ex ministro dell'Interno del Partito democratico, ospite di Bruno Vespa a Cinque Minuti, ha risposto senza troppi giri di parole. A lui il giornalista e conduttore di Rai 1 ha chiesto se "operazioni come quella di Almasri, o comunque operazioni controverse, in nome della sicurezza nazionale sono state fatte da tutti i governi?". "Ho ragione di pensare di sì - ha tuonato -, nel senso che la sicurezza nazionale è un bene supremo per un Paese, è il punto più alto dell'interesse nazionale". Il motivo è chiaro: "Quella parola un po' fredda, sicurezza nazionale, ha a che fare direttamente con l'incolumità e con la vita degli italiani".

Ma non è finita qui, perché scendendo nel dettaglio della scarcerazione del generale libico, il dem è arrivato a dire che con l'espulsione di Almasri, "guardando alla stabilità della Libia, abbiamo fatto anche un interesse europeo perché è del tutto evidente che l'Italia è il punto di congiunzione tra l'Africa, l'Africa centrale e il complesso dell'intera Europa". 

Insomma, Minniti concorda con la necessità di non trattenere in Italia il capo della polizia giudiziaria libica e questo "in nome della sicurezza nazionale, sapendo che un pezzo fondamentale della sicurezza nazionale si gioca fuori dai confini nazionali e sapendo anche che la Libia da questo punto di vista è un quadrante strategico" perché "lì si giocano tre partite decisive: quello del controllo dei flussi migratori, quello dell'energia e sappiamo perfettamente per esempio che se l'Europa è sopravvissuta alla rottura con la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina lo deve molto alla Libia e all'Africa perché l'energia poi la prendiamo da là. E anche dal punto di vista della lotta al terrorismo, non dimentichiamoci mai che la moderna capitale della Libia, Sirte, fino a qualche anno fa era stata occupata militarmente dall'Islamic State che poteva pensare di considerare la Libia come una piattaforma di attacco non nei confronti dell'Italia, ma nei confronti dell'Europa". 

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