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Chiara Appendino oltrepassa il limite: "La gestione Meloni basata sul ricatto di un torturatore di bambini"

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Il centrosinistra continua ad attaccare con i soliti ritornelli il governo e la premier Giorgia Meloni sul caso Almasri. Ma c'è chi va davvero oltre come fa la vicepresidente del Movimento 5 Stelle Chiara Appendino intervistata da Maria Latella alla trasmissione Il caffè della domenica di Radio24: "Siamo di fronte a una Presidente del Consiglio e a un governo con le spalle al muro. Hanno mentito per nascondere quello che adesso stanno ammettendo dopo la nostra pressione: hanno liberato e rimandato in patria su un volo di Stato a spese nostre un criminale che ha torturato e ucciso persone per precisa volontà politica. Giorgia Meloni ammetta che ha fatto un patto ed è sotto ricatto di uno stupratore di bambini: io l’ho sentita per anni parlare di blocco navale, poi del fantomatico Piano Mattei poi buttare via un miliardo di euro per i centri in Albania. Ma se le sue politiche migratorie, che non stanno funzionando perché a gennaio abbiamo avuto più di 3.000 arrivi, sono in mano a un ricatto con un criminale io sono molto preoccupata. C’è un tema di sicurezza perché evidentemente sono molto deboli come politiche e soprattutto non è quello che ci ha raccontato per anni".

Parole pesantissime che accendono lo scontro politico. E su questo rapporto tra magistratura e politica è intervenuta con un articolo pubblicato sul Secolo d'Italia Sara Kelany, responsabile del Dipartimento Immigrazione: "I 43 migranti irregolari trasferiti in Albania avevano tutti i requisiti per essere immediatamente rimpatriati verso i loro Stati di provenienza- spiega Kelany- non avevano rilasciato alcuna dichiarazione o documento che potesse far pensare il contrario; le loro richieste di asilo erano già state tutte respinte perché manifestamente infondate. Eppure la Corte d’Appello di Roma ha deciso di non consentire il rimpatrio. Dunque, oggi ci troviamo nuovamente di fronte ad una presa di posizione assurda, ingiustificata e in grado di creare una impasse nella gestione generale dei flussi migratori irregolari. E sembra che intervenga la pervicacia di alcuni magistrati, portatori di evidenti ideologie politiche, a voler bloccare impunemente un modello che è apprezzato da tutta Europa". 

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