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Giorgia Meloni, "Le Parisien" la incorona: "Nuova regina d'Europa"

Mauro Zanon
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«La nouvelle reine d’Europe». Ieri, Le Parisien, storico quotidiano francese, ha incoronato Giorgia Meloni «nuova regina d’Europa», spiegando fino a che punto il presidente del Consiglio italiano sia diventato «centrale sullo scacchiere politico europeo». Le Parisien ha messo in luce, anzitutto, la sua ottima intesa con il presidente americano, Donald Trump, ricordando che è stata l’unica leader europea invitata alla cerimonia di investitura. «Sebbene questa presenza simbolica non sia ancora sufficiente per parlare di una “relazione speciale” tra i due leader, una cosa è certa: destabilizzata dalle dichiarazioni di Trump, ad esempio sulla Groenlandia, l’Ue cerca disperatamente un dialogo con la nuova amministrazione. Alcuni sperano che Meloni possa assumere il ruolo di intermediario di cui Bruxelles ha disperatamente bisogno», scrive il quotidiano francese.

La politica estera è diventata «il terreno di gioco preferito» di Meloni, anche grazie al «vento di destra, sovranista, che soffia dalle due sponde dell’Atlantico», sottolinea Le Parisien. Sempre il quotidiano francese, in un altro articolo dedicato ai legami tra il presidente del Consiglio italiano e le destre francesi, spiega che il successo di Meloni «ha naturalmente stuzzicato l’appetito» di chi in Francia vuole rivendicarsi meloniano della prima ora. Marion Maréchal, anzitutto, che ha appena fondato un nuovo partito, Identité-Libertés, attraverso il quale si è riavvicinata alla zia e madrina del sovranismo francese, Marine Le Pen.

 

 

 

Meloni è «l’alleata naturale e ufficiale», sottolinea l’entourage di Marion Maréchal. Quest’ultima, lo scorso dicembre, era l’unica esponente politica francese presente ad Atreju, il festival di Fratelli d’Italia. L’obiettivo della presidente di Identité-Libertés è quello di esportare in Francia il modello di “unione delle destre” che ha funzionato in Italia sotto la guida Meloni. Ma il premier italiano raccoglie opinioni positive anche tra alcuni ministri del governo Bayrou. A partire dal ministro dell’Interno, Bruno Retailleau, esponente dell’ala conservatrice dei Républicains, il partito gollista. Lo scorso ottobre, Retailleau aveva elogiato il «metodo italiano» di gestione dell’immigrazione clandestina con i Paesi di transito. «Abbiamo delle ottime relazioni con gli italiani, ma il ministro non conosce personalmente Giorgia Meloni», ha detto al Parisien l’entourage di Retailleau.

 

 

 

Lunedì prossimo, un altro membro del governo Bayrou si recherà in Italia. Si tratta del nuovo ministro della Giustizia, Gérald Darmanin, che condivide con Retailleau l’interesse per le questioni di sicurezza. Secondo Le Parisien, Darmanin sarebbe «interessato al modello italiano di carcere di massima sicurezza». Di certo, la pagina dedicata ieri a Meloni dal Parisien conferma la centralità della leader di Fratelli d’Italia a livello europeo, che una certa classe politica e intellettuale italiana continua a far finta di non vedere o a negare. Già a inizio dicembre, Politico aveva incoronato Meloni come la persona più potente d’Europa nella sua classifica per il 2025: «Chi chiami se vuoi parlare con l’Europa? Se sei Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo e consigliere chiave del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, il numero da chiamare è quello di Giorgia Meloni».

 

 

 

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