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Almasri, le sparate della Boldrini contro Meloni: "Fugge e blocca il Parlamento"

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"Il caso Almasri assume ogni ora che passa contorni sempre più inquietanti": Laura Boldrini, deputata Pd e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, lo ha affermato in una nota. Poi ha aggiunto: "Dopo avere liberato un feroce criminale, contravvenendo ad un mandato di arresto della Corte penale internazionale, e averlo accompagnato con un aereo di Stato in Libia, esattamente dove ha commesso e continuerà a commettere i gravissimi reati di cui è accusato, il governo Meloni si rifiuta di fornire alle Camere le spiegazioni che è tenuto a dare". 

Il riferimento della dem è al fatto che, dopo aver saputo di essere indagati dalla procura di Roma per il caso Almasri, i ministri della Giustizia e dell'Interno, Nordio e Piantedosi, non si sono presentati in Parlamento per l'informativa in programma proprio sul tema del generale libico. Una decisione, quella dei rappresentanti del governo, legata solo ed esclusivamente alla notizia dell'apertura di un'indagine a loro carico e non certo al "vittimismo" e al "dilettantismo" di cui ha parlato la vicepresidente del gruppo Movimento 5 Stelle al Senato, Alessandra Maiorino. Oggi, tra l'altro, le opposizioni, dopo aver protestato e chiesto l'intervento del governo sul caso Almasri, hanno abbandonato l'aula del Senato. 

"E ora il parlamento è bloccato perché i ministri Piantedosi e Nordio hanno annullato le informative previste per oggi pomeriggio - ha proseguito Boldrini -. Cosa che dovrebbe fare prima di tutti Giorgia Meloni, ma preferisce fare i video sui social, senza contraddittorio per di più diffondendo notizie imprecise. I ministri si sottraggono al Parlamento trincerandosi dietro un presunto segreto istruttorio scaturito dalla denuncia sporta contro Meloni, Piantedosi, Nordio e Mantovano. Falso: è già successo decine di volte che ministri indagati riferissero in aula. Per l'ennesima volta, Meloni e i suoi scappano e non rendono conto delle loro responsabilità politiche nell'unica sede in cui devono farlo".

 

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