Gianni Alemanno, nessuna pietà per l'ex sindaco: dovrà restare in cella per 1 anno e 10 mesi
Nessuna pietà per Gianni Alemanno: l'ex sindaco di Roma e volto noto della politica italiana, dovrà scontare un anno e dieci mesi di reclusione in carcere. Nessuno spiraglio per nessuna alternativa. Il Tribunale di Sorveglianza ha infatti depositato nella mattinata di oggi, martedì 28 gennaio - un’ordinanza con cui viene revocato in via definitiva l’affidamento in prova ai servizi sociali che gli era stato concesso. La decisione arriva a seguito delle violazioni commesse dall’ex primo cittadino, che, secondo i giudici, sono meritevoli della detenzione.
Alemanno era stato condannato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta su Mafia Capitale. La condanna definitiva per l’ex sindaco era arrivata nel 2021: un anno e dieci mesi per aver ricevuto tangenti da imprenditori vicini a Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, protagonisti centrali del sistema corruttivo.
Inizialmente, Alemanno aveva ottenuto la possibilità di scontare la pena con l’affidamento in prova ai servizi sociali, un percorso che avrebbe dovuto consentirgli di mantenere la libertà lavorando per la collettività. Tuttavia, la revoca di questa misura è arrivata a causa della contestazione di ripetute violazioni delle prescrizioni imposte dal Tribunale, che hanno portato alla definitiva decisione di trasferirlo in carcere.
Nelle settimane precedenti al suo nuovo arresto, avvenuto il primo gennaio 2025, la magistratura aveva respinto la richiesta della difesa di Alemanno di evitare la detenzione. Il Tribunale di Sorveglianza aveva infatti ritenuto insufficienti le giustificazioni fornite dall’ex sindaco, evidenziando come le sue condotte non fossero compatibili con il regime di affidamento in prova.
La decisione di oggi rappresenta l’epilogo, definitivo, di una vicenda giudiziaria iniziata diversi anni fa e che ha segnato profondamente la carriera politica di Alemanno. Ora, lo attendono quasi due anni in carcere, dietro alle sbarre.