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Report, commissari Rai per vigilare sulla trasmissione? La smentita Unirai

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L'ultima fake-news della sinistra? I "commissari" pronti a vigilare su Report, il programma di Sigfrido Ranucci in onda la domenica sera su Rai 1. Tutto è iniziato dopo la diffusione di una circolare interna firmata dall’amministratore delegato Gianpaolo Rossi. Si è parlato dell’introduzione di presunti "commissari editoriali" nei programmi giornalistici, con preoccupazioni sollevate soprattutto dall’Usigrai, il sindacato rosso dei giornalisti Rai. Tuttavia, altre voci all’interno dell’azienda smorzano i toni, definendo questa vicenda una "polemica surreale" nata da fraintendimenti.

Secondo l'Usigrai la circolare in questione segnerebbe un duro colpo per l’autonomia dei programmi informativi della Rai. In una nota diffusa venerdì, il sindacato ha denunciato che il documento "annuncia che il controllo editoriale sui programmi non è più dei Direttori di Genere o dei conduttori e autori dei programmi, ma viene affidato a delle non meglio precisate strutture editoriali". E ancora: "Non si capisce cosa siano queste nuove strutture, chi siano questi responsabili editoriali, in base a quali requisiti e competenze vengano scelti. A cosa servono e perché ora? Per controllare come richiesto da politici o, peggio, tv concorrenti, i pochi programmi che ancora fanno informazione?".

Ecco, a chiudere il caso, però, scende in capo Unirai, l'altro sindacato Rai, cha ha bollato come "surreali" e "prive di fondamento" le accuse di Usigrai. Unirai ha spiegato che la circolare "ricorda testualmente, a seguito di un audit aziendale, che ‘tutti i programmi devono essere assegnati ad una struttura formalmente istituita con l’indicazione di un responsabile editoriale della struttura stessa’". Insomma, un semplicemente di un richiamo alla corretta gestione organizzativa ed editoriale, già prevista dalle normative interne dell’azienda. Nessun bavaglio, nessun commissario.

Il sindacato ha inoltre sottolineato che la figura del "responsabile editoriale" citata nel documento non rappresenta affatto una novità, né introduce sovrastrutture o commissari. Piuttosto, sarebbe una misura volta a garantire trasparenza e coordinamento all’interno delle direzioni di genere, come il daytime e l’approfondimento. "Il burocratese, purtroppo vigente anche nelle comunicazioni interne Rai, può certamente rendere difficile l’interpretazione immediata di alcuni documenti", spiegano da Unirai. Tuttavia, i rappresentanti del sindacato hanno criticato l’Usigrai per aver diffuso, a loro dire, "infondati allarmismi atti solo a fomentare strumentali attacchi politici contro il Servizio Pubblico". E non è certo la prima volta...

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