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Kimbal Musk a Palazzo Chigi, Elisabetta Piccolotti deraglia: "Per cosa usano il governo italiano"

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A Palazzo Chigi ecco Kimbal Musk, fratello di Elon Musk. Una visita durata circa un'ora - con Musk anche Andrea Stroppa e Veronica Berti, moglie di Andrea Bocelli - "per capire come funziona, abbiamo un progetto", ha spiegato la stessa Berti. Kimbal portava un cappellone da cow-boy, suo marchio di fabbrica.

Secondo quanto si è appreso, Kimbal Musk ha incontrato Alessandro Giuli, ministro della Cultura. Kimabl Musk è un uomo d'affari e attivista: ha un posto nel board di Tesla e, sui suoi profili social, si definisce chef, ristoratore, filantropo e imprenditore attivo nel settore alimentare.

Un incontro, stando a quel che si è appreso, previsto da tempo. Al termine del quale Giorgia Meloni avrebbe stretto la mano a Kimabl Musk, una "veloce stretta di mano in corridoio", è trapelato. Tutto bene? No, ovviamente no. Almeno per la sinistra, che di Elon Musk ha fatto la sua nuova ossessione. E insomma, l'isteria collettiva ha preso a montare a tempo record, tra dichiarazioni paranoiche e infuocate, dita puntate e richieste di chiarimenti.

Per esempio il Pd, che parla per bocca di Irene Manzi, capogruppo dem in Commissione Cultura alla Camera: "Il ministro Giuli spieghi i contorni dell'incontro con Kimbal Musk, fratello di Elon Musk, che oggi è stato a Palazzo Chigi, accompagnato da Andrea Stroppa e Veronica Berti". E ancora: "A quanto dichiarato, sarebbe in corso un misterioso 'progetto' che, a detta degli stessi protagonisti, li sta portando 'a fare un giro per alcuni ministeri per capire come funziona'. Ci chiediamo: di quale progetto si tratta? Quali sono le modalità di partecipazione dei ministeri e in che modo? Al momento rileviamo con sconcerto che Palazzo Chigi sembra essersi trasformato in una dependance di Musk, dove referenti aziendali e familiari vengono ricevuti per facilitare le relazioni all'interno delle istituzioni pubbliche, senza alcuna trasparenza sui motivi e sugli obiettivi. Annunciamo che continueremo a monitorare con la massima attenzione l'esito di queste visite, perché è essenziale fare chiarezza su ogni dettaglio. È in gioco la credibilità e la trasparenza delle nostre istituzioni, che non possono essere piegate a operazioni opache o a interessi privati travestiti da 'progetti'", conclude la Manzi.

A stretto giro ecco gli strali del M5s: "Alessandro Giuli, in qualità di Ministro della Cultura, ha il dovere di rispondere e non di fare battutine criptiche. L'incontro con Kimbal Musk, fratello di Elon Musk, e Andrea Stroppa, referente italiano del proprietario di X, si è svolto a Palazzo Chigi, una sede istituzionale, non a casa sua. Proprio per questo motivo, ha l'obbligo di spiegare pubblicamente cosa si sono detti, quali temi sono stati affrontati e quali eventuali accordi o progetti sono stati discussi", tuonano in una nota gli esponenti del M5S delle Commissioni Cultura di Camera e Senato. "Quando si utilizzano spazi istituzionali, non esiste spazio per il riserbo: i cittadini hanno il diritto di sapere. La trasparenza non è una concessione, ma un dovere che accompagna il suo ruolo. Invitiamo a chiarire immediatamente, senza giri di parole. Altrimenti glielo chiederemo ufficialmente in Parlamento. Mentre lui si diletta in battutine e operazioni simpatia, il mondo del cinema è in ginocchio, col 90% delle piccole imprese ferme, che i dipendenti che lavorano a contratto per il suo ministero attendono di sapere che fine faranno", concludono i grillini.

Non poteva mancare Riccardo Magi di +Europa, abituato a toni ipertrofici: "Da Fratelli d'Italia a Fratelli d'America. Oggi il fratello minore di Elon Musk, Kimbal, insieme al referente italiano del patron di Tesla Andrea Stroppa sono stati ricevuti a Palazzo Chigi dal Ministro Giuli per parlare di "cose belle", a detta del ministro della Cultura. A quale titolo il fratello di Musk è stato ricevuto? C'entra Starlink? Perché l'incontro si è tenuto nella sede del governo e non in quella del ministero? Quanti altri imprenditori italiani che vorrebbero parlare di "cose belle" sono stati ricevuti in pompa magna nella sede del Governo italiano? Tutte domande a cui Giuli deve rispondere quanto prima davanti al parlamento. Una cosa è certa: a Giorgia Meloni piace così tanto la famiglia tradizionale che ai parenti suoi e a quelli degli amici riserva sempre un trattamento di favore. Peccato per gli altri 60 milioni di italiani che non sono nel cerchio magico di Giorgia", conclude Magi.

Ma in questo can-can di dichiarazioni terroristiche, ecco che a svettare su tutti, con tutta probabilità, c'è Elisabetta Piccolotti, esponente di Avs e moglie del leader, Nicola Fratoianni: "Pare che l'azienda di Musk non riesca a rinunciare all'obiettivo di utilizzare anche il Governo italiano, dopo quello statunitense, per realizzare i propri fini. A questo punto almeno il Ministro Giuli, che era presente all'incontro con il fratello di Musk, spieghi agli italiani di che si tratta e se il progetto richiede l'investimento del denaro dei cittadini". Ma non è finita: "Spieghi inoltre se ha garantito il suo consenso e la sua collaborazione, o se, come noi ci auguriamo, ha spiegato con chiarezza a Musk le differenze tra l'Italia, un grande Paese democratico in cui usare le relazioni politiche a fini di personale profitto economico è considerato nel migliore dei casi 'sconveniente', e i Nuovi Stati Uniti di Trump in cui gli imprenditori che siedono nei ministeri approvano provvedimenti che producono immediati profitti per le loro aziende", conclude Piccolotti. Già, a sinistra stanno impazzendo...

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