Ramy, la piddina Rozza: "Dimissioni di Gabrielli? La destra difende gli amichetti", dem alla frutta
Il Pd è alla frutta. In questi giorni di attacchi alla polizia e ai carabinieri per il caso Ramy ne abbiamo letti tanti. Ma forse la piddina che va oltre è la consigliera regionale dem Carmela Rozza. La spara davvero grossa mettendo sullo stesso binario il caso Snatanchè e quello di Ramy. Leggere per credere: "Da una parte la destra chiede a gran voce le dimissioni del sindaco di Milano e di Franco Gabrielli, accusati di aver espresso la loro opinione sulla vicenda Ramy. Dall’altra, sfodera tutto il suo garantismo nei confronti di una ministra, Daniela Santanché, rinviata a giudizio per falso in bilancio".
Finito qui? No. La Rozza prosegue: "Ci troviamo di fronte a un garantismo a senso unico - osserva Rozza - che si trasforma in giudizio, sentenza ed esecuzione nei confronti di due giovani che non si sono fermati a un posto di blocco, con le drammatiche conseguenze che tutti conosciamo. In un caso così delicato e drammatico, sarebbe necessaria la massima chiarezza e trasparenza, anziché giudizi e sentenze trancianti che, al contrario, svaniscono di fronte a una ministra rinviata a giudizio".
"È ancora più paradossale - aggiunge la consigliera - che si chiedano le dimissioni di un servitore dello Stato come Gabrielli, una persona competente che ha dedicato 40 anni alla Polizia e che merita il massimo rispetto, come del resto tutte le forze dell’ordine. Se vogliamo davvero tutelare l’onorabilità delle forze dell’ordine, è fondamentale fare chiarezza e garantire la massima trasparenza. Purtroppo, resta la sensazione che siano invece state commesse alcune leggerezze". Nulla da aggiungere.