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Prodi da Ruffini, altro fango su Meloni: "Le donne sole al comando... Prepariamoci a governare"

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"Era ora che cominciassimo a parlare, siamo stati muti per troppo tempo, democrazia è partecipazione". Romano Prodi, dopo la maratona televisiva a La7 tra PiazzaPulita e Omnibus, interviene all'evento di Comunità democratica a Milano, quello organizzato per lanciare Ernesto Maria Ruffini come leader di un ipotetico centrino.

Una riedizione ancora più confusa e pallida della grande ammucchiata dell'Ulivo, di cui il Professore è stato l'intoccabile sacerdote. Assai rimpianto a sinistra, tanto da aggrapparsi ora addirittura all'ex direttore dell'Agenzia delle Entrate.

"Siamo stati muti per troppo tempo e siamo stati corrosi dal mito dell'uomo o della donna sola al comando - è la battuta di Prodi, altra stilettata a Giorgia Meloni -. La democrazia si salva solo con la partecipazione".

Oltre a Milano, anche a Orvieto è in corso una analoga iniziativa con cattolici democratici, riformisti e cattolici. Ma il cuore del sabato cattocomunista è a Palazzo Lombardia: attorno a Ruffini si sono riuniti Graziano Delrio, Pierluigi Castagnetti, Lorenzo Guerini, Maria Elena Boschi e un padrone di casa, il sindaco di Milano Beppe Sala, particolarmente pungente contro Elly Schlein. Ma il più atteso della giornata è il due volte ex premier.  

"Il Pd è l'unico partito per la sua forza è in grado di indicare strumenti e percorsi per costruire il futuro. E' l'unico partito" nel centrosinistra, sottolinea Prodi nel tentativo di evitare strappi. "Se sarà capace di apertura e condivisione potrà costruire un'alleanza vincente fondandosi su un'idea condivisa. Ringrazio Schlein che è riuscita a rafforzare l'indispensabilità del Pd come catalizzatore della capacità di cambiamento". 

Tutti, almeno per ora, escludono la nascita di un nuovo partito. E anche Prodi si attiene alla linea stabilita: "Non penso a un partito dei cattolici, ma al necessario e indispensabile, anche se non sempre riconosciuto, contributo dei cattolici per la costruzione di un Paese più giusto e più dinamico". 

Le fondamenta del progetto sono le stesse del resto dell'opposizione: picchiare duro sull'esecutivo. "Siamo ormai da quasi due anni" in una situazione di calo della produzione industriale, "una crisi non congiunturale, ma strutturale" dovuta alla mancanza di una politica capace di collegarsi con il resto del mondo "perché siamo di fronte a un cambiamento strutturale" a livello mondiale delle dinamiche produttive e la reazione del governo italiano "è nulla", continua Prodi in video-collegamento. "Noi assistiamo a dichiarazioni che celebrano dei primati inesistenti, la crescita non c'è. Nonostante un livello salariale che non permette nemmeno ai giovani di costruire una famiglia e questo è il primo tema da affrontare per preparare il futuro". Anche per questo "dobbiamo prepararci a un confronto elettorale tra 2 anni che dovrà dare vita a un governo di cambiamento e dovrà avere durata per tutta la legislatura".

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