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Augusta Montaruli risponde all'odio: "Basta fake-news, il vibratore lo ha comprato uno del Pd"

Brunella Bolloli
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Il peccato originale di Augusta Montaruli, evidentemente, è quello di essere una donna, di fare politica con la destra da una vita, di rappresentare uno dei volti più noti di Fratelli d’Italia (è vicecapogruppo alla Camera) e di non temere di andare in tv a denunciare la violenza nelle città, in particolare la sua che è Torino, di cui conosce bene l’emergenza sicurezza in quartieri difficili come Barriera di Milano e Aurora.

Dalle periferie piemontesi è arrivata al governo passando dal Consiglio regionale, ma lì la giovane Montaruli finì nell’inchiesta “Rimborsopoli” che ruotava attorno alle mutande verdi del governatore e ad altre spese contestate sia ai consiglieri di maggioranza che di opposizione. Una vicenda di 15 anni fa che ritorna non tanto per l’indagine (conclusa con una condanna e l’addio al ruolo di sottosegretario) ma perché alimenta fake news dei soliti leoni da tastiera. Stavolta hanno pubblicato sui social un fotomontaggio dell’esponente di Fdi accanto a dei vibratori con la scritta: «Se li è fatti pagare dalla Regione Piemonte». Poiché non è vero e ad acquistare i sex toys era un collega del Pd, Montaruli si è sfogata su Fb e ha annunciato querele.

 

 

 

Onorevole, nel suo post parla di una cattiveria che le sta generando un forte turbamento.
«È così, per questo ho deciso di rispondere. Il silenzio può sembrare un’ammissione e può contribuire alla diffusione di queste falsità che provocano in me frustrazione e limitano la mia vita pubblica e privata. Non auguro a nessuno quanto sto vivendo io».

La colpiscono perché donna o per le sue battaglie contro i centri sociali e gli antagonisti?
«C’è sicuramente una forma di sessismo perché non ho visto nei confronti di colleghi uomini la stessa onda d’odio, ma non credo sia l’elemento principale. Non escludo neppure ragioni politiche: io mi sono sempre occupata di sicurezza e me ne sto occupando proprio adesso, alla Camera abbiamo appena presentato la Giornata del Rispetto, che si celebrerà lunedì 20 gennaio perché in quel giorno cade la nascita di Willy Monteiro Duarte, il giovane ucciso a botte nel 2020».

Quale è, secondo lei, l’elemento principale?
«Il mio impegno politico e poi il fatto che ci sia una morbosità tale per cui una fake news del genere diventa una valanga con un effetto moltiplicatore».

Cioè più è falsa la notizia e più viene condivisa?
«Mi sembra evidente: un messaggio dal contenuto pruriginoso, commentato con ferocia e sessismo, viene condiviso in Rete con l’intento di sopraffare le persone, nel caso specifico me stessa».

Ha denunciato questi fabbricatori di bufale?
«Ho denunciato ma dovrò ancora integrare la denuncia aggiungendo tutti coloro che hanno condiviso, che sono migliaia di persone. Ma io a una a una provvederò a difendermi».

La solidarietà è arrivata da tutto il suo partito. Anche dall’opposizione? Le femministe zitte?
«Ho ricevuto molte chiamate, anche dall’opposizione e li ringrazio, tanti infatti conoscono la mia storia, sanno la verità e la verità è che non c’è questo acquisto».

 

 

 

Ha voluto precisarlo nel suo post: “Sappiate che chi è stato accusato di aver acquistato vibratori con i soldi della Regione era un consigliere regionale del Pd che è stato assolto. Traete voi le vostre conclusioni”. Si è tolta un sassolino?
«Ho scritto il vero. Io non sono mai stata imputata né per questo oggetto né per un qualsiasi libro. Stiamo parlando di fondi pubblici ed è giusto che si sappia. Io non mi sono sottratta alle mie responsabilità, in passato non ho risposto agli hater, ma adesso basta. Solo così si può combattere il cyberbullismo e la strada è ancora lunga».

 

 

 

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