Obiettivo legislatura: Meloni e la maratona di Palazzo Chigi
La politica italiana ragiona sull’immediato, il breve termine, non si pone grandi obiettivi, perché ha una storia di piccoli orizzonti, la durata dei governi è quella di uno yogurt e avanti il prossimo, che qualche volta fa il bis e pure il tris, ma ripartendo dall’inizio, una fatica di Sisifo.
Questo tran tran è stato spezzato dal governo Meloni, una chiara maggioranza politica uscita dalle urne, la prima donna a Palazzo Chigi. Giorgia ha rotto lo schema del precario con un esecutivo che fa rotta verso la conclusione della legislatura. Con poco più di due annidi navigazione, quello di Meloni è il 7° governo più longevo della storia della Repubblica, è bastato poco, e la scalata al primo posto è possibile, è un obiettivo concreto.
Tanto il governo è stabile, quanto l’opposizione è caotica, arruffona, gioca al tiro a segno quotidiano, nel pentolone della sinistra tutto fa brodo, senza riuscire mai a portare in tavola l’arrosto. Anche quando la destra si complica la vita, la sinistra manca il bersaglio.
Mese dopo mese, Meloni ha consolidato le intuizioni e le occasioni offerte dalla storia: oggi ha la leadership più forte in Europa, ha un rapporto diretto con Donald Trump, triangola la politica di Bruxelles con Ursula von der Leyen, ha usato (bene) la diplomazia economica in Africa e in Medio Oriente, dando sostegno ai nostri campioni internazionali (l’Eni in particolare), rafforzando la collaborazione con i produttori di energia che dispongono di enorme liquidità finanziaria (gli Emirati Arabi Uniti guidati dallo sceicco Mohammed bin Zayed). Sono mosse che servono a aprire all’Italia un nuovo spazio in un Mediterraneo sempre più affollato e ricco di insidie.
Sono le scelte di un governo che ha l’obiettivo di andare fino in fondo con la legislatura e chiedere un altro mandato agli italiani. Meloni corre una maratona, mentre la sinistra lancia l’allarme fascismo ogni cento metri, s’attacca al treno e manca l’aggancio con la realtà.