Alessandra Moretti, sparata contro la polizia: "Ecco cosa serve alle forze dell'ordine"
"Sgombriamo il campo da eventuali equivoci: il Partito democratico ha condannato in maniera ferma le violenze, quelle violenze non c'entrano nulla con la richiesta di verità sul caso Ramy": Alessandra Moretti, europarlamentare del Pd, lo ha detto in collegamento con David Parenzo a L'Aria che tira su La7 in riferimento alle proteste violente in piazza nel nome di Ramy Elgaml, il 19enne di origine egiziana morto a Milano dopo un inseguimento dei carabinieri. "Io penso che ci sarà un processo sicuramente, che non dobbiamo fare in televisione - ha proseguito la dem -. La magistratura accerterà di chi sono le responsabilità e deciderà com'è andata alla fine questa triste vicenda in cui un ragazzo di 19 anni ha perso la vita".
"Detto questo - ha continuato la Moretti - noi siamo dalla parte delle forze dell'ordine, che rappresentano lo Stato e quindi i cittadini. E non soltanto i cittadini di destra o quelli che si sentono rappresentati da questo governo. Le forze dell'ordine rappresentano tutti e per tutelarle non servono encomi, parole, ma strumenti. Bisogna fare in modo che possano lavorare in piena sicurezza, portando avanti il loro lavoro senza subire quello che hanno subito, per esempio nelle piazze, ma nello stesso tempo che siano soggetti anche loro allo stato di diritto. Ci devono essere delle norme che tutelano anche la libertà di manifestare, pacificamente ovviamente, non nel modo sconsiderato delle piazze di qualche giorno fa".
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Infine, tornando al caso Ramy, ha aggiunto: "Abbiamo tutti dei dubbi. Chi si è espresso in maniera più civile è stato il papà di Ramy, che ha chiesto di non strumentalizzare la morte di suo figlio per scatenare disordini e attaccare la polizia. Però è anche vero che un personaggio di livello come Gabrielli, ex capo della Polizia, ha detto che quell'inseguimento fatto così non era necessario".
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