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Report, Rita Dalla Chiesa durissima: "Veri sciacalli, tirano fuori il lerciume di cui si sono nutriti per anni"

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"Ho vissuto sulla mia pelle il dolore di un padre ucciso dalla mafia. Sono profondamente vicina a tutta la famiglia Berlusconi per il massacro mediatico che sono costretti a subire quasi ogni giorno per la memoria vandalizzata del proprio padre": Rita Dalla Chiesa, vice presidente dei deputati di Forza Italia, lo ha detto a proposito del servizio sul Cav mandato in onda ieri, domenica 12 gennaio, da Report su Rai 3. "Il nostro presidente - ha proseguito la deputata azzurra -. Non è continuando a infangarlo, inutilmente e strumentalmente, che si può cancellare la violenza terribile di quegli anni. Ieri sera è stato come rivivere un incubo. Un processo televisivo che nemmeno la peggiore magistratura avrebbe potuto imbastire". Parole che seguono quelle, durissime, piovute in mattinata da Marina Berlusconi, figlia del Cavaliere, che ha parlato di "pattume mediato-giudiziario" e ha aggiunto di star valutando l'ipotesi di un'azione legale contro la trasmissione di Rai 3.

Quello andato in onda è, secondo la Dalla Chiesa, "un processo con carte, inchieste, interviste a personaggi mai stati credibili, ma soprattutto con assoluzioni decise dai vari tribunali di Palermo, Caltanissetta e Firenze, che mettono nuovamente al centro dell'attacco Silvio Berlusconi. Che non c'è più, che si è battuto come un leone in vita e che è da veri sciacalli continuare ad attaccare ancora adesso". E ancora: "Mi vergogno io per loro, giornalisti che hanno ritirato fuori, con vero e rinnovato odio politico, tutto il lerciume di cui si erano nutriti in questi anni. Noi siamo più forti di prima, continuiamo nel suo cammino e nel suo ricordo, la gente ci ama e ci segue perché siamo un partito che si basa sulla mediazione, perché siamo credibili, non urliamo addosso agli avversari, rispettiamo le idee di tutti". 

Infine, un pensiero di vicinanza ai familiari dell'ex premier: "Amiamo la famiglia Berlusconi in cui vediamo la continuità di un padre e di un presidente tanto amato. È questo che Report, ieri sera, ha tentato di cancellare con un giornalismo sleale e scorretto? È questo che le opposizioni permettono (o consigliano ai loro amici) per tentare di spaccare Forza Italia? Report ha pestato quanto di più sporco potesse fare, ieri sera. Assume una gravità inaudita la mistificazione andata in onda ieri sera, che siamo stanchi, ma mai rassegnati, di dover sopportare a intervalli regolari e che nulla ha a che vedere col servizio pubblico. Rimestare nel torbido, disprezzando ancora una volta la verità e le garanzie processuali, significa solo prendere in giro gli spettatori. Chiediamo un immediato intervento dei vertici Rai perché gli italiani abbiano un servizio pubblico degno di questo nome e non indegne nefandezze lontane anni luce dalla verità".

Indignati anche gli esponenti della Lega. "Quanto andato in onda su Silvio Berlusconi ieri sera a Report è, a dir poco, indegno. Un servizio fazioso - tra l'altro con accuse trite e ritrite, smentite più volte - di cui, certamente, il servizio pubblico poteva fare a meno. Senza contare la canzonetta ironica montata sulle immagini del funerale del Cavaliere, ignorando del tutto il dovuto rispetto per i morti. Da rimanere, semplicemente, senza parole. Ci chiediamo se la dirigenza Rai non abbia nulla di dire a riguardo", hanno dichiarato i parlamentari del Carroccio componenti della commissione Vigilanza Rai Giorgio Maria Bergesio, Ingrid Bisa, Stefano Candiani, Elena Maccanti, Clotilde Minasi ed Elena Murelli. 

Da par suo, Ranucci ha replicato alle accuse parlando di "un'inchiesta rigorosa, basata su documenti e dichiarazioni vagliate dai magistrati". Così in merito all'inchiesta di Report trasmessa domenica sera, sottolineando che ha suscitato "grande interesse pubblico" ed "è stata seguita da punte di oltre 1,5 milioni di telespettatori". "Si è dato conto - ha aggiunto il conduttore - delle novità emerse dalle perizie finanziarie economiche emerse dalla Procura di Firenze dove Silvio Berlusconi era indagato e dove oggi è ancora indagato Marcello Dell'Utri". 

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