Cerca
Cerca
+

Meloni, la diretta della conferenza stampa: Cecilia Sala e la polemica con i giornalisti

  • a
  • a
  • a

A Palazzo Chigi va in scena la conferenza stampa di Giorgia Meloni davanti ai giornalisti italiani. L'occasione per commentare la liberazione di Cecilia Sala, inviata di Foglio e Chora Media detenuta dal 19 dicembre in Iran e tornata a Roma nella giornata di ieri, ma anche di politica interna, estera e riforme. Non senza polemiche, fin dai primi minuti di confronto.  

Rivivi la diretta. Qui di seguito tutte le principali dichiarazioni della premier:

Ore 13.49 - "Io leader più potente in Ue? Come dice l'Uomo ragno..." 
"Come diceva l'Uomo ragno, a un grande potere corrispondono grandi responsabilità, quindi di solito quando mi confronto con queste cose vedo soprattutto le responsabilità che questo comporta". Ricorre anche a una battuta il presidente del Consiglio per chiudere la conferenza stampa di fine anno, commentando il giudizio di Politico che l'ha considerata la leader più potente d'Europa. "Mi preoccupa un po' - ha esordito la premier - ho sempre molta difficoltà a parlare di me stessa, soprattutto in termini positivi. Ho trovato sicuramente positivo il percorso che ho fatto negli ultimi tre anni: credo che qualche anno fa mi aveste posizionato tra i distruttori; lo scorso anno ero nei pragmatici; quest'anno capo della classifica, quindi il mio è sicuramente un percorso positivo agli occhi di Politico".

Ore 13.30 - "Ruffini non crea problemi a questa leader"
"Penso che Ruffini sia una persona autorevole, poi si sa che in questo Paese gli esattori delle tasse sono tra quelli che riscuotono maggiore consenso...", spiega Meloni rispondendo a una domanda sulla possibile discesa in campo dell'ex direttore dell'Agenzia delle Entrate Ernerso Maria Ruffini. Detto questo, "sono stata dispiaciuta da alcune dichiarazioni che ha fatto che mi sembrano una diapositiva del diverso approccio alle istituzioni. Noi lo abbiamo confermato sapendo che non era vicino alla nostra area politica, abbiamo guardato al merito. Sotto questo governo l'Agenzia delle Entrate ha fatto il record di proventi dalla lotta all'evasione, che lui decida di dimettersi per andare a fondare un'associazione con Prodi per avere maggiore spazio nel Pd mi sembra un po' ingeneroso. Non mi pare una cosa per creare problemi a questa leader".  

Ore 13.16 - "Norma anti-Renzi questione di buon senso" 
La cosiddetta "norma anti Renzi" contenuta nella manovra, sottolinea la premier, "è un'iniziativa parlamentare che condivido. Penso sia normale vietare a chi rappresenta gli italiani in Parlamento di prendere soldi da Stati esteri non appartenenti neanche alla Ue. La cosa strana è che si debba fare una legge per stabilire quello che il buon senso avrebbe dovuto suggerire. Poi se il senatore Renzi dice che ci sono anche altri che lo fanno, c'è la differenza fondamentale che tutti gli altri hanno avuto la creanza di lasciare il Parlamento. Il senatore Renzi rappresenta l'Italia, e quello che fa coinvolge l'Italia. Per questo in passato nessuno che facesse un lavoro di questo genere è rimasto parlamentare. La legge è stata necessaria perché è un caso unico. E il senatore Renzi lo sa bene, e non è un caso che si sia dimesso dal cda di una società di car sharing con sede a Mosca il 24 febbraio 2022". 

Ore 13.08 - "Arianna? Una strategia su cui mi interrogo" 
"Non penso che i giudici abbiano messo nel mirino mia sorella ma mi stupisce molto che a lei vengano addebitate numerosissime cose - spiega Giorgia riguardo ad Arianna Meloni -. Questo mi ha molto incuriosito, perché una cosa falsa può essere una svista, due cose false possono essere due sviste, tre cose false possono essere tre sviste, ma quattro cose false diventano una strategia". "Cialtroneria o strategia? Allora mi interrogo sulla strategia... Questo è quello penso della vicenda, Dopodiché chiederò a mia sorella cosa ne pensa se trova un minuto mentre stipa tutta questa gente...". 

Ore 13.06 - "Acca Larentia? Contenta che la sede del Msi non sia diventata un fast food Roma" 
Quella di Acca Larentia "era una storica sede del Movimento sociale italiano. Ho letto poi sul giornale che l'immobile era stato messo all'asta da Inail. Se lo chiede a me chiaramente sono contenta che non sia diventata un po' fast food", è il commento di Meloni. 

Ore 12.52 - "Marinelli? Ho altre priorità" 
"Non vedo una serie televisiva e purtroppo non riesco a leggere un libro che non sia il Pnrr da più di due anni. Un giorno tornerò a fare cose che fanno gli umani che attualmente a me non sono tragicamente consentite e mi mancano devo dire". Meloni risponde ironicamente alla domanda di Tommaso Ciriaco di Repubblica se avesse letto i libri di Antonio Scurati e se vedrà la serie tv M - Il figlio del secolo con Luca Marinelli. "Anzi, ho vista una serie, Per Elisa, la serie su Elisa Claps, che peraltro è bellissima. Mi capirete se ho altre priorità...".

Ore 12.50 - "Riconoscimento per il carabiniere indagato"
Sul carabiniere che ha sparato uccidendo l'egiziano che a Verucchio ha accoltellato 4 persone: "Ho chiesto al comandante dell'Arma il riconoscimento per il carabiniere indagato".

Ore 12.48 - "Ricandidarmi? Deciderò al momento opportuno"
"Non so come rispondere alla domanda se escludo di ricandidarmi... Spesso mi fate delle domande che sono soprattutto dei desiderata... Non lo so, questo è un lavoro faticoso, faticosissimo, è una decisione che io prenderò quando la devo prendere, anche valutando i risultati che ho portato a casa". Lo ha detto Giorgia Meloni, in conferenza stampa. "Sapete che non sono abbarbicata alla poltrona. Se posso essere utile cerco di essere utile, se non posso essere utile mi regolo di conseguenza". 

Ore 12.45 - Con Trump "rapporto solido"
La visita al prossimo presidente Usa Donald Trump nella sua residenza di Mar-a-Lago "è stata un'occasione per confermare un rapporto che si annuncia molto solido, non so se posso dire privilegiato, ma sicuramente molto solido". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa di inizio anno. "Chiaramente Italia e Stati Uniti hanno, come ho detto tante volte, rapporti particolarmente saldi e questo è indipendente dal colore dei Governi. Io ho avuto un ottimo rapporto anche con l'amministrazione democratica, anche col presidente Biden ma sicuramente uno scenario nel quale alla guida delle due nazioni ci sono due leader conservatori può rafforzare ulteriormente una convergenza. Penso che eventualmente sarebbe anche un valore aggiunto non solo per l'Italia ma per l'Europa nel suo complesso. Durante l'incontro a Mar-a-Lago - ha precisato Meloni - noi abbiamo parlato soprattutto del quadro generale senza entrare nello specifico dei singoli dossier anche perché su questo le regole americane sono abbastanza rigide. Il presidente degli Stati Uniti ad oggi è ancora Joe Biden, poi chiaramente dopo il 20 entreremo nel merito dei vari dossier".

Ore 12.40 - "Impugneremo la legge regionale della Campania sul terzo mandato"
"Sul terzo mandato, partendo dalla Campania, c'e' un tema di metodo prima ancora della questione di merito. La questione riteniamo sia di competenza dello Stato ed è per questo che nel Consiglio dei ministri di oggi impugneremo la legge regionale", dichiara la presidente del Consiglio.  

Ore 12.31 - "Fiera del piano Mattei, verso l'ampliamento nel 2025"
Del piano Mattei "sono fiera per i consensi che sta raccogliendo" e della "sua concretezza" perché "riuscire a dare continuità fa la differenza. In tutti i primi paesi del piano i progetti sono tutti avviati". "Le due grandi sfide per il 2025 - aggiunge Meloni - sono internazionalizzare ed europeizzare il piano che è il lavoro che l'Italia ha iniziato a fare col G7", in particolare per "coordinarlo con altri strumenti e con il lavoro dei paesi partner". "La seconda sfida è ampliare il piano Mattei con nuovi paesi in cui portare i nostri progetti, abbiamo già individuato come prossimi paesi l'Angola, il Ghana, la Mauritania, la Tanzania e il Senegal".  

Ore 12.20 - "Todde? Non gioisco ma non è il primo caso"
"Quello della presidente Todde è un atto non definitivo. La presidente ha annunciato ricorso e non voglio entrare nel merito, ma non sono il tipo che gioisce se qualcuno vince le elezioni e poi decade per questioni burocratiche e giudiziarie, a differenza di altri. Ma non è la prima volta che accade". Risponde così Meloni a una domanda sulla possibile decadenza del presidente della Regione Sardegna. "Ricordo che la lista dell'allora Popolo delle Libertà alle elezioni regionali del Lazio non fu interamente ammessa per 10 minuti di ritardo - ha aggiunto -. Sono cose sempre accadute, per quanto riguarda la Sardegna vedremo cosa accadrà, il percorso è ancora lungo". 

Ore 12.17 - "No al rimasto? Santanchè? Vediamo"
Tema governo: sull'eventuale sostituzione del ministro Daniela Santanchè "vediamo e ne parlerò con lei. Salvini al posto di Piantedosi? Non è all'ordine del giorno". In Veneto "la candidatura di Fratelli d'Italia da prendere in considerazione. Discuteremo con gli alleati".

Ore 12.10 - "Io sono disposta a sostenere le opzioni che è disposta a sostenere l'Ucraina. Credo sia fondamentale per avere una pace giusta. Ma senza garanzie di sicurezza non possiamo avere alcuna certezza che quello che è accaduto nel 2022 non accada di nuovo". "Francamente - aggiunge la premier - non prevedo un disimpegno di Trump" dal sostegno a Kiev, aggiunge. 

Ore 12.09 - "Al momento del referendum farò un passo indietro"
"In generale, per quanto riguarda i referendum sulle riforme - premierato, autonomia e giustizia - cercherò di fare un passo indietro: sarebbe un errore non stare nel merito della questione, ci abbiamo messo faccia ma quando arriveranno i referendum noi le consegneremo ai cittadini. Poi, in campagna elettorale, certamente io spiegherò quello che penso sulle riforme e perché le ritengo positive per gli italiani".  

Ore 12.02 - "Groenlandia? Messaggio di Trump agli altri player" 
"Mi sento di escludere che gli Usa annetteranno con la forza territori che interessano loro. A differenza di alcune letture su Donald Trump, noi l'abbiamo già visto presidente, siamo di fronte a una persona che quando fa qualcosa la fa per una ragione. Penso che le sue dichiarazioni siano un messaggio ad altri player mondiali, più che rivendicazioni", è la posizione della premier.

Ore 12 - Migranti, "la Cassazione dà ragione al governo sui centri in Albania"
"Mi pare che la Cassazione dia ragione al Governo. La Cassazione dice che spetta al Governo stabilire quali siano i Paesi sicuri e che il giudice può motivare il caso specifico per cui quella persona non è sicura in quel Paese. Quindi, per quel che ci riguarda, i centri in Albania sono pronti per partire. Abbiamo un dispositivo pronto a partire in qualsiasi momento", spiega la Meloni. 

Ore 11.50 - "Vorrei arrivare alle prossime elezioni con il premierato"
"Vorrei arrivare alle prossime elezioni con il premierato", sottolinea Meloni. La legge elettorale "è materia del Parlamento" ma se ne dovrà discutere seguendo il dossier della riforma del premierato. L'obiettivo è "fare la legge elettorale tarandola sul premierato" ma "se l'iter del premierato non si concluderà entro questa legislatura" si vedrà cosa fare, ha detto la premier.  

Ore 11.47 - Riforme, "vorrei i referendum già in questa legislatura" 
"Il mio intento è andare avanti sulle riforme con determinazione e con velocità, dopodiché c'è un lavoro parlamentare che determina le tempistiche. Dare stabilità ai governi, liberare la giustizia dal giogo della politica e responsabilizzare le classi dirigenti sono priorità, così come la riforma del fisco: puntiamo a chiudere entro il 2025 tutti i testi tributari e vogliamo procedere spediti. Vorrei fare in questa legislatura anche i referendum". Così la presidente del Consiglio commenta le questioni di politica interna. "Il mio intento è andare avanti con le riforme con determinazione e velocità".

Ore 11.43 - "Vittorio Rizzi nuovo capo del Dis"  
"Confermo che abbiamo deciso di nominare a capo del Dis il prefetto Vittorio Rizzi, attuale vicedirettore di Aisi e una carriera prestigiosa nella Polizia di Stato: un funzionario di Stato di prim'ordine", annucia la premier.

Ore 11.40 - "Su Belloni ricostruzioni non vere. Il suo percorso non termina qui"
"Sulle dimissioni di Belloni ci sono state ricostruzioni non vere, ha deciso di anticipare di qualche mese la scadenza naturale del suo incarico per non finire nel tritacarne che accompagna nomine così importanti: io ho una stima e un rispetto enorme per Elisabetta Belloni, prevedo che il suo percorso non termini qui", ha spiegato Meloni a proposito delle dimissioni di Belloni dal Dis. 

Ore 11.30 - Starlink, "mai parlato con Musk di questo"
"Sono abbastanza colpita su come alcune notizie false continuino a essere discusse nonostante siano state smentite. Parlo soprattutto dell'opposizione". Così Meloni commenta le indiscrezioni su Starlink, ribadendo che il governo non ha firmato alcuna intesa con la società di Elon Musk. "Valuto gli investimenti stranieri solo con la lente dell'interesse nazionale, non delle amicizie. Mai parlato con Musk. "Sono interlocuzioni che rientrano nella normalità". "Siamo banalmente in fase istruttoria", aggiunge, sottolineando come "non ci siano alternarive pubbliche per l'Italia e l'Unione europea" a Starlink.  

Ore 11.25 - "Iran, dettagli nelle sedi competenti"  
"Il governo è tenuto alla riservatezza", sottolinea Meloni riguardo alla trattativa con l'Iran. "Serve cautela". Sull'ipotizzato no all'estradizione negli Usa dell'iraniano Abedini arrestato a dicembre a Malpensa spiega: "I dettagli verrano forniti nelle sedi competenti". "Il caso è al vaglio tecnico e politico del ministero della Giustizia, è una vicenda che bisogna continuare a discutere anche con i nostri amici americani. Il lavoro è ancora complesso, non si è concluso ieri". 

Ore 11.24 - "Cecilia Sala? La telefonata alla madre più grande emozione di questi 2 anni" 
"Ieri è stata una bella giornata per l'Italia intera. È stata sicuramente una bella giornata per me. Posso dirvi che non ho provato in questi due anni un'emozione più grande di quella che ho provato chiamando una madre per dirle che sua figlia stava tornando a casa". Sono le prime parole della Meloni sulla liberazione di Cecilia Sala. La premier ringrazia "Mantovano, Tajani e media per un "lavoro complesso di triangolazione diplomatica"

Ore 11.22 - "Virgolettati inventati, rispetto per il mio lavoro" 
"Mi capita frequentemente di trovare virgolettate sui giornali cose che non ho mai detto né mai pensato, fatti che non sono avvenuti: mi piacerebbe che provassimo a ripartire con un piede diverso, io assicuro ancora più rispetto per il vostro lavoro, mi permetto di chiedere rispetto per il mio", assicura Meloni. 

Ore 11.20 - Meloni: "Nessuna limitazione al diritto di essere informati" 
"Presunzione di innocenza? In attuazione di una direttiva europea del 2016 il Parlamento ha delegato il governo ad approvare un decreto legislativo, si chiede al giornalista di fare una sintesi di un'ordinanza, si chiede al giornalista di continuare a dare notizia di fatti di cronaca rilevanti, ma di non fare il copia incolla delle ordinanze, non c'è alcuna limitazione del diritto di essere informati", ha spiegato Meloni dicendosi poi "d'accordo sulla legge dell'equo compenso. Sono assolutamente a disposizione su questo. Alcuni Ordini hanno già dato attuazione alla norma". 

Ore 11.15 - Meloni "Non sono un problema per la libertà della stampa e per la democrazia" 
"Non ritengo di dovermi difendere dalle previsione di dover rappresentare un limite per la libertà di stampa o la democrazia". Lo dice Giorgia Meloni rispondendo alle parole di Carlo Bartoli, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti che come da tradizione ha aperto il confronto con un lungo intervento. "Questo governo non intende comprimere i diritti della stampa né il sostegno all'editoria. Sento dire spesso che io non risponderei alle domande dei giornalisti. Nel 2024 ho risposto a 350 domande", aggiunge la premier.

Ore 11.13 - Bartoli: "Giornali in crisi? Chiediamoci se non sia in crisi la democrazia" 
"Giornali in crisi? Chiediamoci se non sia in crisi la democrazia". Così chiude il suo intervento Bartoli, dando la parola alla premier Giorgia Meloni. 

Ore 11.11 - Bartoli: "Il Parlamento riformi la professione"  
"Dopo 61 anni - prosegue Bartoli -, abbiamo nuovamente chiesto al Parlamento una riforma della professione e, a tal proposito, abbiamo avanzato all'unanimità una proposta seria e articolata. Nell'epoca dell'Intelligenza artificiale siamo ancora legati a norme della metà del secolo scorso. Una riforma che non può però essere il pretesto per mettere le mani, come qualcuno vorrebbe, sulle norme che regolano l'autogoverno della professione". 

Ore 11.09 - Bartoli, l'allarme sul "bavaglio" 
"Per il quarto anno consecutivo torniamo a lanciare l'allarme su una serie di provvedimenti legislativi che restringono in maniera preoccupante la libera informazione in materia di cronaca giudiziaria e cronaca nera. Tutti conveniamo sulla necessità di trovare un bilanciamento tra due diritti costituzionali: il rispetto della persona e il diritto a essere correttamente e compiutamente informati. Oggi, in Italia, il rispetto della privacy sta però oscurando il diritto dei cittadini a conoscere quanto accade". Lo ha detto il presidente dell'Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli in apertura della conferenza stampa della premier Giorgia Meloni. "L'Italia, del resto, è da anni sotto osservazione delle istituzioni europee per il numero record di azioni giudiziarie intimidatorie, sia penali che civili, contro i giornalisti - ha sottolineato ancora -. Per questo chiediamo di ripensare totalmente la riforma della diffamazione in discussione al Senato; speriamo inoltre che il Parlamento voglia correggere una norma disastrosa, quella sulla cosiddetta presunzione di innocenza. Oggi ogni Procuratore decide in maniera arbitraria se dare o non dare una notizia. In ogni circondario vale una regola diversa, anche se siamo cittadini della stessa Repubblica. Ci sostengono e ci confortano i ripetuti messaggi a difesa della libertà di stampa del Presidente della Repubblica Sergio Matterella, le riflessioni straordinarie di Papa Francesco su comunicazione e Intelligenza artificiale. Confidiamo nell'Europa, nella Corte europea dei diritti dell'Uomo, nella Corte Costituzionale, nella Corte di Cassazione, anche se alcuni politici ci descrivono come speculatori che lucrano sulle disavventure altrui".  

Ore 11.05 - Bartoli: "I giornalisti ringraziano per la liberazione di Cecilia Sala" 
"Prima di ogni altra cosa, vorrei esprimere, a nome della nostra comunità professionale, la gioia e il sollievo per il rientro in Italia della collega Cecilia Sala e un grazie a tutti coloro che si sono adoperati per la sua liberazione". Lo ha affermato il presidente del Consiglio nazionale Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli, aprendo la conferenza stampa di inizio anno della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

 

Dai blog