Otto e Mezzo, la sparata di Prodi su Meloni: "Su Cecilia Sala evento molto solitario", è polemica
"Esprimo la mia felicità vera per il ritorno di Sala, la stessa che ho provato quando liberammo il giornalista di Repubblica Daniele Mastrogiacomo in condizioni analoghe". Ad affermarlo è Romano Prodi a Otto e mezzo, su La7.
"Queste contrattazioni sono sempre molto complesse", continua Prodi: "Certamente c’è stato da Trump una specie di permesso o di tacito consenso. A differenza della mia esperienza, noi gioimmo tutti insieme, col ministro degli Esteri, il governo e anche i servizi. C’era anche la dottoressa Belloni, che aveva organizzato la liberazione. Oggi è sembrato un evento molto solitario, solo della Meloni", aggiunge Prodi con un pizzico di veleno.
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Poi Trump ha parlato anche di Donald Trump che il prossimo 20 gennaio entrerà nuovamente alla Casa Bianca: "Trump non vuole l’Europa coesa. Tratta Paese per Paese ed esercita su ciascuno una pressione particolare. Il problema è che Meloni non può essere portavoce o simbolo dell’Europa unita, Trump non lo permetterà mai. Trump e Musk ne dicono di tutti i colori e attaccano dall’interno i Paesi intervenendo; è il solito quadro: Trump imprevedibile. Prevedo un grande cambiamento. È finita la globalizzazione economica e Trump tenta quella politica: l’intervento negli affari interni di tutti i Paesi. La cosa strana è che mentre oggi c’è stata una reazione dell’Onu sulle sue dichiarazioni, non ne ho viste da parte dell’Unione europea. Il problema è che un’UE divisa come oggi non riesce a formare una volontà politica comune; la presidente della Commissione deve mediare e non vuole rompere l’equilibrio. Non dice niente delle interferenze di Trump in Germania, in Gran Bretagna, in Italia. Il sovranismo si ferma all’obbedienza".
Infine ha aggiunto: "Su Starlink, l’accordo col governo gli darebbe in mano tutti i dati che riguardano il nostro Paese. È il momento che il governo decida se dare in mano ad altri la propria vita. Il vantaggio di Musk è che ha a disposizione una tecnologia pronta e potente. Non so se il governo firmerà, ma queste cose vanno fatte con una prudenza enorme e garanzie che non credo il nostro esecutivo sia in grado di ottenere. Così come sembrano essere le cose, io non firmerei. E l’idea che il rappresentante di uno Stato come è Musk si impadronisca di una realtà fondamentale di un altro Paese è un rischio enorme per la democrazia".