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Acca Larentia, "teppismo istituzionale": Fratelli d'Italia contro la sinistra, il caso deflagra

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"Mancano ancora parecchi giorni all’anniversario della strage di Acca Larentia e da sinistra già comincia il teppismo istituzionale, firmato Comune di Roma, contro la memoria di tre giovani martiri innocenti, ammazzati perché missini": Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo, lo ha scritto su Facebook rispondendo alle polemiche degli ultimi giorni e soprattutto alla richiesta dell'Anpi di cancellare la commemorazione del 7 gennaio, in ricordo dei tre ragazzi uccisi nel 1978.

"Chiediamo al ministro Piantedosi di vietare il raduno di Acca Larenzia in base all’articolo 17 della Costituzione per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica", ha detto il leader dei partigiani, Gianfranco Pagliarulo.

"Ma si rassegnino lorsignori, finché avremo fiato il ricordo di quei martiri vivrà - ha proseguito Fidanza -. Non per nostalgismo o folklore, ma per amore dell’Italia". La stessa richiesta di impedire la commemorazione è arrivata anche da Tiziana Biolghini, consigliera di Roma Futura in Campidoglio e delegata alla Cultura in Città Metropolitana, e Emiliano Cofano, presidente della commissione cultura e memoria storica del VII municipio. "Ribadendo l'importanza di condannare simbologie anticostituzionali e indegne di un Paese democratico, che affonda le sue radici nella resistenza e nella lotta alla dittatura nazi fascista, chiediamo alle autorità competenti di non autorizzare che il 7 gennaio si trasformi ancora una volta in una vetrina per l'apologia del fascismo, annullando una manifestazione che in aggiunta all'oltraggio costituzionale, potrebbe causare disordini e pericoli all'ordine pubblico - hanno dichiarato in una nota -. Siamo sempre più convinti che difendere la democrazia significhi preservare i valori di libertà e resistenza che oggi ci consentono di vivere nella piena libertà di pensiero e convivenza civile". 

Riferendosi alla decisione di rimuovere la targa in memoria delle vittime di Acca Larentia, invece, il consigliere capitolino della Lega Maurizio Politi e Pamela Strippoli, capogruppo in Municipio VII, in una nota congiunta hanno dichiarato: "Non è accettabile che a oltre quarant'anni dai fatti di Acca Larentia, che strapparono dalla vita tre giovani ragazzi, morti a causa delle proprie idee e per i propri ideali, si rifiuti ancora e con tanta veemenza ogni sforzo di costruire una memoria condivisa. Le reazioni conseguenti alla riapposizione della targa contribuiscono solo ad alimentare rinnovati fiumi d'odio e sacche di estremismo che semplicemente vorrebbero cancellare la storia e la memoria. Tutte le parti politiche hanno il dovere di impegnarsi ricordando e comprendendo, e non certo cristallizzando in un motivo perenne di scontro e divisioni anche dopo decenni".

 

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