Fazzolari, "pronti a impugnare la legge". De Luca e Zaia, cambia tutto?
Possibili ribaltoni in vista delle prossime elezioni regionali, in particolar modo quelle della Campania e del Veneto. Il governo "sta valutando" di impugnare la legge della Regione Campania sui mandati del presidente. Ad annunciarlo il sottosegretario alla presidenza Giovanbattista Fazzolari interpellato dai cronisti in Senato.
"Ci stiamo pensando, non lo sto seguendo io, non è semplicissimo perché alcune regioni rivendicano che avendo la facoltà di stabilire la propria legge elettorale avrebbero anche la facoltà di decidere il numero dei mandati. È quello che la presidenza del Consiglio sta studiando. Io reputo che su una cosa così importante deva essere lo Stato a decidere. Se poi la Costituzione dice una cosa diversa ne prenderemo atto". La questione è quella del limite dei due mandati che sta agitando tanto il centrodestra quanto il centrosinistra. In Campania il governatore uscente Vincenzo De Luca è stato accantonato dal Pd per questo motivo, non senza attriti e minacce di "vendetta" alle urne da parte dello Sceriffo. In Veneto, sarebbe giunto "a scadenza" anche il Doge, Luca Zaia. La Lega vorrebbe tenersi la candidatura, ambìta però anche da Fratelli d'Italia.
A tenere banco a Roma, intanto, anche l'ipotesi di un ritorno di Matteo Salvini al Viminale dopo l'assoluzione in primo grado al processo Open Arms. Una super clausola anti-rimpasto? "Non è all'ordine del giorno, non se ne è mai parlato", assicura a questo proposito il sottosegretario alla presidenza del Consiglio. "Non c'è preclusione su nulla ma non se ne è mai parlato - prosegue Fazzolari, braccio destro della premier Giorgia Meloni -. Il rimpasto si fa quando l'attività del governo ne troverebbe giovamento, ma a oggi non mi sembra che ci sia questa esigenza. Piantedosi è un ottimo ministro, così come Salvini al Viminale sicuramente farebbe molto bene ma a oggi non c'è alcuna esigenza di rimpasto".
Sempre riguardo ai rapporti tra gli alleati, taglia corto Fazzolari riguardo a un altro punto caldo, "per tutto il 2025 è stata prorogata la situazione del sostegno e dell'invio di armi all'Ucraina. Problemi non ce ne saranno", sminando così il campo dai possibili attriti tra Forza Italia, FdI e Carroccio.