Pd e Gualtieri, "che figura di m****a gigantesca. Chi faranno cantare a Capodanno"
Almeno 5 o 6 percorsi da fare guardando i giornali di oggi. "E il primo ha a che fare con Ucraina e Russia", spiega Daniele Capezzone aprendo la sua rubrica "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima di oggi.
"Nelle ultime 36 ore c'era il colpo dato dall'Ucraina alla Russia, con l'omicidio mirato del generale Kirillov, quasi alla israeliana, un messaggio di forza. Ieri è stato invece il giorno in cui Zelensky con doloro realismo ha detto: 'Non siamo in grado né di riprenderci la Crimea né di contendere il Donbass'. Una lettura non partigiana dovrebbe dire: sia Mosca sia Kiev tirano la corda per posizionarsi bene verso il negoziato che Trump imporrà, e al contempo Kiev si prepara a rinunce territoriali. Si potrebbe intravedere un percorso negoziale, ma i giornali quelli che hanno direttore editoriale la Zakharova, si scherza, e che pubblicano in caratteri cirillici, titolano sulla 'resa di Zelensky', 'la guerra è persa' eccetera. Una bella dose di Viagra nel fare questi titoli".
Fronte Meloni: parte il Consiglio europeo, dibattito in Parlamento. Botta e risposta con Monti e con Renzi e si conferma la sensazione: "Repubblica e Stampa fino all'altro ieri erano all'ultimo sangue contro Meloni, oggi c'è una polemica contenuta, controllata. Come mai? Perché siamo in fase di pax tra Stellantis e il governo, e Repubblica annuncia la chiamata del loro capo Elkann a Fontana per dire che andrà a riferire alla Camera. C'è un collegamento tra i fondi pubblici annunciati dal governo a favore di Stellantis e l'atteggiamento dei giornali del gruppo? Può darsi di sì, può darsi di no... Noi propendiamo per il sì". Se non si va contro Meloni, si può comunque andare contro Musk: "C'è una cooperativa, tra i giornali di sinistra e il Capo dello Stato Mattarella, contro i tecnocrati".
Oggi parla anche Romano Prodi: "Ampi virgolettati nel pezzo di Massimo Franco sul Corriere della Sera. Prodi si sfila dall'operazione Ruffini, ma c'è un 'sono io' generale nel costruire una strategia che secondo noi non sembra vedere Elly Schlein candidata premier la prossima volta... E se mi chiedete chi spunta all'orizzonte io direi Gentiloni".
Si finisce con la "figura di m***da gigantesca del Pd e di Gualtieri sul concerto di Capodanno al Circo Massimo con Tony Effe, Mahmood e Mara Sattei. Hanno fatto saltare il primo e gli altri due si sono sfilati per solidarietà. Il politicamente corretto sta esplodendo in faccia allo stesso Pd che aveva cercato di maneggiarlo. E i giornaloni nascondono tutto: sul Corriere della Sera a pagina 31, sulla Stampa a pagina 27 e su Repubblica a pagina 14. La censura rossa esplode in faccia al Pd? Nascondiamolo. Resta un piccolo dettaglio: chi metteranno a cantare a Capodanno? Io ho proposto David Parenzo, ma perché non pensare alla stessa Schlein?". Basta non mettere Sesso e samba: "Sarà una serata difficile, con gli italiani già con le orecchie basse dopo il discorso del Capo dello Stato".