Daniele Capezzone: il miliardo a Stellantis e il dramma di Giannini e Cuzzocrea
Oggi "rassegna interessante e mezz'ora intensa. Preparatevi". Daniele Capezzone apre così la sua rubrica "Occhio al caffè", la sua rassegna stampa politicamente scorrettissima.
Innanzitutto, spiega il direttore editoriale di Libero, se le parole di Ursula Von der Leyen si concretizzassero entro marzo sarebbe un fatto importante. La presidente della Commissione Ue annuncia un sì alla creazione di centri per l'esame delle domande d'asilo in Paesi terzi, extra Ue, "quindi un sì al modello-Albania. Ma soprattutto dice sì a un elenco europeo dei cosiddetti 'paesi sicuri'. Quindi non sarebbe un elenco nazionale che le procure potrebbero contestare a loro discrezione. Diventerebbe più difficile per la Procura di Roma o Catania contestare un elenco Ue, approvato anche dai governi a guida sinistra. Ma certi giornali derubricano la questione: niente su Stampa e Repubblica, taglio basso a pagina 11 sul Corriere della Sera".
La premier Giorgia Meloni riferisce in Parlamento prima del Consiglio europeo. "Scambio robusto con le opposizioni, a un certo punto Provenzano, quello che era andato insieme con Speranza a sostenere Kamala Harris, e non aveva funzionato, dice 'lei ha presieduto il G7 ma il mondo non se n'è accorto'. Risposta: 'Voi fate la macumba ma dovete fare un corso di voodoo perché i vostri riti non funzionano'. Poi Schlein... Insomma, le consuete cose".
Nella replica, "Meloni ha purtroppo anche rassicurato gli statalisti di destra definendo 'non replicabile' il modello Milei in Italia. E improvvisamente, in Italia, 'basta con questa motosega! Richiamate Adolfo Urso!'".
Tavolo Stellantis, "aria di Pax. Lo Stato dà un miliardo, Stellantis promette di metterne due e fare due modelli a Pomigliano nel 2028. Potete scegliere se bere un caffè amaro, perché altri soldi nostri vengono dati dallo Stato ad Elkann, ma potete anche immaginare il dramma dei pasdaran di Stampa e Repubblica a cui probabilmente verrà chiesto di abbassare un po' i toni contro il governo. E oggi non a caso non ci sono sangue, schiaffi, sfide. Immaginatevi il dramma di Giannini, Cuzzocrea e tutta la comitiva che per qualche periodo, a occhio, verrà chiesto di abbassare un po' i toni. Noi però ci divertiamo...".