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La differenza tra un uomo libero e un prigioniero

 Milei

Mario Sechi
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Cosa hanno in comune i prezzi delle case, il piano di Stellantis, la legge di Bilancio e Javier Milei? La sfida della crescita. L’economia dopo il grande crollo finanziario del 2008 e lo shock della pandemia nel periodo 2020-2022, è tornata a crescere, ma senza risolvere alcuni grandi problemi. I prezzi delle case nei grandi centri urbani sono decollati a razzo rispetto al reddito disponibile, una crescita disordinata; la legge di Bilancio è uno strumento dello Stato che serve (anche) a stimolare la crescita nel settore pubblico e privato, mantenendo l’equilibrio dei conti; Stellantis deve produrre nuovi modelli di automobili in un mercato dove la crescita significa sopravvivenza; il presidente Javier Milei ha condotto l’Argentina fuori dalla recessione, il suo Paese è tornato a crescere. Tutti tendono a soddisfare bisogni.

In questo scenario di caccia alla crescita, il caso dell’Argentina di Milei è stato commentato in vario modo. In Italia il dibattito è da cabaret, la sinistra lo dipinge come un pazzo con la motosega e le basette espanse, sperando di mettere in difficoltà Giorgia Meloni (che non ha né le basette né la politica di Buenos Aires), ma manca completamente il nocciolo del caso Milei: la forza politica della sua rivoluzione. Milei non è una ricetta copia e incolla per tutti, ma sostiene un’idea universale a cui devono tendere tutti, quella della libertà.

Il presidente argentino si ispira alla teoria della scuola austriaca di economia che fu fondata da Carl Menger a Vienna nella seconda metà dell’Ottocento (per chi vuole approfondirne la conoscenza, consiglio la lettura del saggio di Raimondo Cubeddu, “Il valore della differenza”), Milei parte dall’analisi dei bisogni, crede nelle virtù del mercato, considera lo Stato una pesante sovrastruttura che imprigiona l’energia creativa, ha applicato una politica radicale che nel suo Paese, devastato da cent’anni di socialismo, sta dando rapidi risultati e ha costretto l’Economista esprimere un giudizio favorevole sulla sua azione.

Quando l’ho incontrato a Roma domenica scorsa e abbiamo parlato di Elon Musk, lo sguardo di Milei si è posato lontano e le sue parole si sono fissate sul modo di pensare e fare impresa del fondatore di SpaceX e Tesla, lo svegliarsi la mattina pensando «come risolvere i problemi dell’umanità». Questo è Milei e per questo va seguito, pensa ai reali bisogni e cerca risposte, egli oggi rappresenta il valore della differenza tra un uomo libero e un prigioniero.

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