Giorgia Meloni incoronata anche da Forbes: "La terza donna più potente al mondo"
Sarà un Natale magro per le prefiche del «tanto peggio, tanto meglio», per coloro che fanno sistematicamente tifo, dal di dentro, per un’Italia marginale e inconsistente.
Eh sì, perché è stata pubblicata la classifica di Forbes sulle donne più potenti del mondo. In questa graduatoria, Giorgia Meloni si colloca al terzo posto, dietro la Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen e la numero uno della Banca Centrale europea Christine Lagarde.
La presidente del Consiglio italiana, motiva Forbes, «guida la terza economia dell’Unione europea attraverso una significativa transizione». Dunque, Meloni chiude il terzetto europeo, e alle sue spalle si piazza Claudia Sherinbaum, presidente del Messico. Per la presidente del consiglio si tratta di un trend molto positivo con Forbes. La sua esperienza a Palazzo Chigi l’aveva vista “esordire” sempre al terzo posto nel 2022, in questa classifica stilata tradizionalmente intorno a Natale. Il governo si era, dunque, appena formato. Nell’edizione 2023, Giorgia Meloni aveva scalato al quarto, e adesso risale di un gradino. A testimonianza di una certa solidità d’immagine alla guida di un governo che evidentemente suscita impressioni positive anche in nella stampa internazionale.
Giorgia Meloni "la più potente d'Europa": ecco come si arriva al massimo riconoscimento
IL PRECEDENTE
D’altronde, appena qualche giorno fa, Politico.eu aveva nominato Giorgia Meloni come «persona più potente d’Europa», segnalandone il percorso verso lo status di interlocutrice a livello internazionale. Andando indietro nei mesi, lo scorso aprile anche la rivista Time l’aveva collocata come tra i leader più influenti nel mondo. Si tratta di una serie di indizi che, giunti quasi a metà mandato, segnano una “rivincita” verso i tanti «biglietti di benvenuto», scritto con ironia s'intende, che furono tributati alla leader di Fratelli d’Italia una volta arrivata a Palazzo Chigi, alla fine del 2022.
Nel milieu della sinistra politico-culturale si prefigurava una relegazione dell’Italia ai margini del mondo, ininfluente in Europa, che avrebbe trovato porte sbarrate ovunque, a Bruxelles come alla Casa Bianca. Un’Italia in procinto di schiantarsi su una politica economica devastante per i conti pubblici. Ripercorrere questi anni segna lo smontaggio, pezzo dopo pezzo, del puzzle dei pregiudizi. L’Italia si è riaffermata interlocutore decisamente collocato nella sfera atlantica, con un filo del dialogo molto virtuoso tra Palazzo Chigi e la Casa Bianca dell’Amministrazione del democratico Biden. La fase di rullaggio del ritorno del repubblicano Donald Trump sta mostrando come quel legame possa addirittura rafforzarsi in prospettiva.
"Non ce ne rendiamo conto": Meloni in Europa? Clamoroso, anche Ezio Mauro costretto a inchinarsi
Lo dimostrano le parole di grande favore tributate da colui che tra qualche settimana il 47° Presidente degli Stati Uniti sulla premier italiana, dopo l’incontro che si è svolto a Parigi in occasione della riapertura della Cattedrale Notre Dame. «Una leader e una persona fantastica», l’ha definita in un’intervista a Cnbc. A far da cerniera tra le due dimensioni, la figura del tycoon Elon Musk con cui Giorgia Meloni ha da tempo intessuto il filo del dialogo.
E poi c’è la dimensione europea. Anche qui, nonostante i tanti pregiudizi della vigilia, al termine dello scorso quinquennio di mandato della Commissione Europea (che è coinciso con l’inizio di quello del governo italiano) si è instaurata una sinergia con la Presidente dell’Esecutivo comunitario Ursula Von der Leyen, specie sul tema dell’immigrazione e della cooperazione con l’Africa.
GIOCO DI EQUILIBRI
L’inizio del secondo mandato della politica tedesca alla guida della Commissione Europea. Dove l’Italia ha visto un “upgrade”, un miglioramento del proprio peso, con la nomina di un esponente di Fratelli d’Italia, Raffaele Fitto, nella posizione di vicepresidente esecutivo. Il risultato di un complesso gioco di equilibri, dove l’apporto di Forza Italia per traghettare il Partito popolare europeo in appoggio all’ex ministro degli affari europei (che è espressione di un’altra famiglia politica, quella dei Conservatori) è stato decisivo per ottenere un risultato molto invocato anche dal “sistema-Italia”.
"Meloni leader e persona fantastica". Trump, parole chiare sul premier: crisi isterica a sinistra
In questo scenario, peraltro, va ricordato come l’Italia a guida centrodestra sia un fattore stabilizzante dell’Europa, considerando le difficili condizioni politiche in cui versa la Francia, gravata da un incaglio politico, così come la Germania in periodo di transizione pre elettorale e la Germania guidata da un governo sostenuto da una maggioranza frutto di accordi pericolanti. È in questo scenario che maturano le classifiche. È in questo scenario che i tifosi del disastro si ritrovano a faretra vuota.