Beppe Grillo e il sospetto di brogli sul voto: "Legali riuniti", sceneggiata 5s infinita
Beppe Grillo non ha ancora metabolizzato la batosta del voto online che de facto l'ha estromesso dal Movimento Cinque Stelle. Con una percentuale che supera l'80 per cento, il garante è stato messo alla porta dagli iscritti. Una percentuale che supera quella della prima votazione dove il voto anti-Beppe si era attestato oltre il 60 per cento.
In questa seconda tornata hanno poi partecipato più iscritti e dunque la sconfitta si è fatta roboante. E a quanto pare, secondo quanto riporta un retroscena di Repubblica, tutti questi numeri avrebbero convinto l'Elevato, ormai in caduta libera, che possa esserci puzza di brogli. Un'ipotesi che a quanto pare si sta facendo strada sia nella testa di Beppe che nei fedelissimi che lo hanno appoggiato in questa sfida contro Giuseppi. E Alessandro Villarosa in un post sui social evidenzia che la piattaforma utilizzata da Conte non garantisce "metodi di certificazione dell’identità dell’utente, come spid e cie". E dunque Grillo starebbe valutando l'idea di impugnare nuovamente il voto ma con un obiettivo più concreto: sottrarre il simbolo dei Cinque Stelle a Conte. Il tutto per costringerlo a dar vita a un movimento o un partito suo ma slegato dal nome Cinque Stelle. Del resto già Danilo Toninelli nella giornata di ieri aveva avanzato un'ipotesi di questo tipo. La sceneggiata non è finita. I legali di Grillo, tutti riuniti, sarebbero già a lavoro...