Cerca
Cerca
+

Aboubakar Soumahoro dov'è finito? Tra Africa e X-Factor... cosa sta succedendo

Alessandro Gonzato
  • a
  • a
  • a

 

C’era il “Black Friday” e la moglie reclamava il diritto all’eleganza. Qualcuno giura di aver visto Soumahoro su e giù per i lustrini di via Condotti con gli occhi iniettati di Gucci. La stessa scena per giorni, come Federica Pellegrini in vasca. Aboubakar si prepara alle Olimpiadi? «È impressionante», avrebbe commentato una giovane commessa, «come fa a portare tutti quei sacchetti?». La stessa fonte ci racconta di una coppia di turisti tedeschi, lui con l’incarnato dei capelli di Trump, lei più somigliante alla Merkel: «Achtung», le dà di gomito il marito, «ma quello non essere il terzo dei Bonelli&Fratoianni?». «Ja, meine liebe». Sì, amore mio.

Che emozione! Chi ci ha riferito dello sfrenato shopping dell’onorevole ivoriano giura che non s’è inventato nulla («Se racconto balle iscrivetemi all’Alleanza Verdi Sinistra!»), ma altri lo accusano di averci dato dentro col Prosecco. Chissà. Aboubakar Soumahoro, l’uomo dagli stivali di gomma che non devono chiedere mai, è da un pezzo che non si segnala in aula per iniziative degne del suo breve ma fulgido curriculum, e dunque qualche impegno extra-parlamentare dovrà pur averlo avuto. L’ultimo guizzo è di quando, presa la parola alla Camera, il deputato del gruppo fritto Misto ha accusato altri onorevoli di ululati razzisti. Va detto che nel resoconto stenografico non risulta, eppure Abou quei «buu» li ha sentiti. Certo, non da vicino, ché da quando è scoppiato lo scandalo della moglie e della suocera accusate di aver sperperato i soldi per l’accoglienza dei migranti nessuno vuole più rientrare nell’inquadratura. Onorevoli razzisti, ormai Montecitorio pare il Ku Klux Klan. Vergogna!

 

Nel frattempo Soumahoro è diventato giudice di “X Factor” - un po’ Achille Lauro (non la nave) ma con meno tatuaggi in volto, un po’ Jacke La Furia col physique du rôle- e sui social ha celebrato la vittoria di Mimì Caurso, origini maliane cresciuta in Brianza: «Complimenti per la potenza della tua voce e grazie per averci fatto sognare». Attenzione, era solo la scusa peril pistolotto socio-politico: «Rappresenti l’Italia che esiste già.... Sei il simbolo di un’Italia nuova che sta crescendo». Pure Mimì è diventata il pretesto per attaccare quei fascio-leghisti al governo e chi li ha votati.

Sennonché Soumahoro da qualche tempo è anche ambasciatore nel mondo, e quindi si rafforza la tesi che sia stato molto impegnato fuori dal Palazzo. Ambasciatore di chi? Di se stesso. Va a Yamoussokro, capitale della Costa d’Avorio, e dal pulpito del “Forum mondiale della diaspora” racconta come lui in Italia ce l’abbia fatta, e non si capisce come sia stato possibile in questo Paese di camicie nere. Poi spiega come si dovrebbero accogliere i richiedenti asilo, ma non fa l’esempio delle cooperative “di famiglia”: «Più che mandare i naufraghi in Albania bisognerebbe governare in modo serio i processi migratori coi diretti interessati».

 

Soumahoro vuole trasferire l’Africa in Italia: «In Costa d’Avorio i giovani sono più del 77% della popolazione. Bisogna garantirgli il diritto di migrare in modo sicuro...». Poi sottolinea che qualcuno può essere anche aiutato in patria. Andiamo avanti. Soumahoro si è schierato apertamente coi familiari e gli amici di Ramy, il pregiudicato egiziano che s’è schiantato con la moto dopo la fuga dalla polizia. Seguirà il ritrovamento di catenine d’oro, un migliaio di euro e coltellini. L’indomani nordafricani e centri sociali hanno scatenato la guerra incivile nel quartiere Corvetto, a Milano. «Verità e giustizia per Ramy» ha scritto Soumahoro su Facebook, e via di foto a raffica con chi difende il bravo ragazzo. 

Ad agosto l’onorevole aveva denunciato un attacco, ovviamente di stampo razzista, subito in palestra: «Una ragazza mi ha aggredito mentre mi allenavo, e il suo amico riprendeva con lo smartphone». La palestra ha smentito. Ora fa freddo ed è tempo del maglioncino grigio con cui in lacrime e le mani giunte – interpretazione degna di Alberto Tomba nel dimenticabile “Alex l’Ariete” – Aboubakar tuonava che ce l’avevano tutti con lui perché è nero. La stessa fonte di via Condotti ci riferisce che Soumahoro sarebbe appena sfrecciato per Roma a bordo di un Vespino. Vacanze (di Natale) romane. Soumahoro come Gregory Peck? Bonelli e Fratoianni potrebbero scritturarlo.

Dai blog