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Travaglio gode, la prima pagina del Fatto: un brutale "vaffa" a Beppe Grillo

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Alla fine vince Giuseppe Conte, e Marco Travaglio può concedersi un liberatorio "vaffa" contro Beppe Grillo. Impensabile, certo, fino a qualche tempo fa. Il Fatto quotidiano era stato il primo giornale ad abbracciare senza esitazioni il populismo spinto del Movimento 5 Stelle e la sua guerra cieca alla "Casta".

Com'è finita, si sa: il Movimento piano piano si è spento, è diventato partito, i toni barricaderi hanno lasciato spazio al governismo e quando Conte è diventato premier, per due volte e con estrema varierà di colori, alla fine anche gli ayatollah più ortodossi hanno dovuto scegliere da che parte stare. E Travaglio, diventato consigliere fidatissimo dell'Avvocato del popolo, ha scelto: al grillismo ha preferito il contismo. 

 

 

 

Il day after della seconda votazione online per modificare lo statuto dei 5 Stelle è una festa in redazione. La prima pagina del Fatto apre con una grande foto di Grillo di spalle, nell'atto di uscire di scena. "46.747 vaffa a Grillo - recita l'irriverente sottotitolo -. L'Elevato scende dalle stelle".

 

 

 

Si fa quindi notare anche come nonostante il tentativo di boicottaggio del guru, fondatore e ormai ex garante, che si era opposto al risultato della prima votazione obbligando Conte a farla ripetere, nel replay siano stati i due terzi degli iscritti aventi diritto a fare clic, "ancor più che al primo giro". Insomma, chiosa il Fatto diretto da Travaglio, "la base tumula il garante. Ben l'80,5% dei votanti abroga il fondatore". Sì, anche in redazione per dirla con Conte domenica sera, "si può voltare pagina".

 

 

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