Grillo scrive a Schlein, "prenditi Conte". E lui replica: "Ti raccomanderei a Draghi"
Se Beppe Grillo, da che è morto Gianroberto Casaleggio, più di otto anni fa, si fosse dato da fare un decimo di quanto si sta industriando nelle ultime settimane per rompere le scatole a Giuseppe Conte, il comico sarebbe il padrone incontrastato della sua creatura e l’avvocato sarebbe tornato da tempo alle aule di tribunale.
Invece, l’Elevato si è messo a chiudere il recinto di casa quando gli erano già stati sottratti quasi tutti i buoi e ora ogni mossa che fa, ha un sapore patetico. Nel tentativo di sabotare in qualsiasi modo la consultazione della base di M5s, che ha chiesto per questo fine settimana pur sapendo di perderla per provare a conservare il ruolo di garante , Grillo ogni giorno se ne inventa una; ed è sempre peggio.
Ieri è stata la volta della missiva a Elly Schlein «e per conoscenza alla corrente 1, corrente 2, corrente 3, corrente 4... del Pd». Una «lettera di referenze per la candidatura di Giuseppe Conte a leader del Partito Democratico» in quanto l’ex premier «ha già portato, con generosità e abnegazione, risultati tangibili, trasferendo ai dem milioni di voti di Cinque Stelle». Il tutto arricchito da esplicita documentazione grafica.
UNA SEQUENZA DI SFOTTÒ
Nella lettera, Grillo bullizza Conte, soprannominato «mago di Oz» e definito «maestro nel mantenere un equilibrio perfetto tra diverse posizioni, evitando di prenderne una senza prima consultare tre sondaggi e cinque opinionisti» nonché «l’uomo giusto per il Pd, pronto a dare al progetto l’imprevidibilità che mancava, grazie a uno stile fatto di compromessi creativi, strategia, teatralità istituzionale» (...)
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