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Stellantis, il volta faccia di Stefano Lo Russo e del Pd: "Non rifarei più il selfie con Tavares"

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Con l'addio di Carlos Tavares, si è chiusa una fase drammatica per Stellantis. L'ad del Gruppo automobilistico si è reso protagonista di una gestione fallimentare. Ma ha comunque incassato una buonuscita milionaria. E in tanti, soprattutto esponenti del mondo della politica, stanno salendo sul carro di chi punta il dito contro il manager portoghese. Per esempio, Elly Schlein, che da poco si è svegliata dal suo letargo operaio. Ma non è la sola. Tanti altri esponenti del Pd, per paura di mettere alla gogna chi possiede Repubblica e Stampa, si sono sempre tenuti alla larga dalle accuse rivolte a Tavares ed Elkann.

Ma c'è anche chi ha fatto di peggio. Come il sindaco di Torino - in quota Pd - Stefano Lo Russo, che addirittura si è spinto a rimpiangere il selfie che fece proprio con Carlos Tavares. "Il selfie con Tavares a Mirafiori non lo rifarei più, è stato un boomerang allucinante per le strumentalizzazioni. Non dimentichiamo, però, che stavamo inaugurando una linea di cambi, era un momento positivo che ha dato lavoro ad alcune centinaia di operai dello stabilimento", ha spiegato all'assemblea dei delegati e delle delegate di Stellantis e dell'indotto.

 

 

"Anch'io considero immorale la buonuscita di Tavares. È vero che un manager è pagato dall'azionista e se un azionista fa utili è giusto che lo retribuisca come crede, ma se l'azienda non va tanto bene qualche riflessione andrebbe fatta", ha affermato Lo Russo che ha ribadito la sua critica alla strategia del ministro Adolfo Urso. "Ora - ha proseguito - è il momento di passare alle proposte. L'uscita di Tavares può essere un'occasione. Per me le poche risorse pubbliche vanno investite non più in incentivi, ma in contratti di sviluppo con un impegno chiaro dell'azienda su modelli e stabilimenti. Torino può giocare una partita importante".

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