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Minacce a Matteo Salvini: "Se muore, champagne". La reazione del leghista

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"Se Salvini muore champagne, e se non muore Molotov!": la scritta comparsa su un pannello di sughero per strada è stata commentata dallo stesso vicepremier su Facebook. In un post ha scritto: "Qualcuno invita ad attaccare la Lega e il sottoscritto, qualcun altro invita alla rivolta sociale. Sono questi i frutti avvelenati dell’odio e del rancore, per ora solo sui muri, che comunque non ci fermeranno. Mai". Il riferimento è alle tensioni che si sono registrate negli ultimi giorni in diverse piazze italiane, in particolare nel giorno dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil lo scorso venerdì 29 novembre. 

Dalle parole del leader leghista emerge anche un chiaro riferimento a uno dei discorsi più contestati del segretario della Cgil Maurizio Landini, che ha invitato chi lo ascoltava alla "rivolta sociale". "Non si è liberi quando c’è la guerra, quando si è precari, se non arrivi a fine mese, se non sei in grado di curarti o se addirittura muori sul lavoro. Quindi lo sciopero, la rivolta sociale e la lotta per la pace sono la stessa cosa", aveva detto Landini a Bologna, dove aveva partecipato alla tappa emiliana della terza marcia mondiale per la pace. E ancora: "La rivolta sociale non è mica un richiamo alla violenza, ma è la rivolta di ogni singola persona a non girarsi dall’altra parte di fronte alle disuguaglianze. Quindi essere qui per la pace vuol proprio dire rivoltarsi contro la guerra, vuol dire non accettare quella logica lì. Non ci si può rassegnare".

 

 

 

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