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Angelo Bonelli, l'imbarazzo di Repubblica: "Ma l'opposizione a Meloni si fa cantando?"

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Il compagno Angelo Bonelli cavalca gli scioperi e continua a urlare e ad attaccare il governo. L'ultimo capitolo, un'intervista concessa a Repubblica di domenica 1 dicembre.

Il co-segretario dei Verdi, fresco di rielezione, parte però dalla divisione in Europa tra i progressisti: il Pd che vota a favore di Ursula von der Leyen e i Verdi, come il M5s, contro. "Non potevamo legittimare la politica dei due forni, che ha finito per sdoganare l’estrema destra", afferma Bonelli, adombrando subito l'avanzata di una presunta destra estrema

Gli chiedono quali siano i suoi timori, e il Verde rincara: "Un arretramento sul clima e sui diritti. In estate avevamo guardato con favore alle proposte programmatiche, poi il Ppe ha fatto un’intesa con l’estrema destra che per noi è irricevibile". Dunque parla di "ecologismo pragmatico", denuncia il rischio di una mancata "tenuta sociale", poi ammette: "Se non costruiamo un'alleanza col mondo del lavoro continuerà a vincere la destra".

 

Nell'intervista, poi, si rievoca un recente, e grottesco, episodio. Per contestare il cosiddetto decreto "salva Milano", Bonelli in Parlamento ha intonato Il ragazzo della via Gluck di Adriano Celentano. Una scena, oggettivamente, da brividi, surreale. Tanto che anche Repubblica pare provare un filo di imbarazzo, che trapela dalla seguente domanda: "Ma l’opposizione a Meloni si fa cantando Celentano, come ha fatto lei alla Camera?". Bonelli, da par suo, risponde: "Ho cantato Il Ragazzo della via Gluck per denunciare il regalo ai costruttori col Salva Milano: legge sbagliata". Insomma, tutto regolare. Infine gli fanno notare come Giorgia Meloni, nei sondaggi, faccia ancora il vuoto. "Ma alle Regionali Fratelli d’Italia è calata. Questo c’impone di organizzare una visione comune da parte dell’opposizione. Altrimenti non cogliamo il pathos del Paese", conclude Bonelli. Convinto lui...

 

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