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Torino, sciopero generale: insulti a Salvini e Meloni, in fiamme le loro sagome

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Caos e disordini a Torino durante lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil. Al termine del corteo degli studenti, centri sociali e attivisti pro Palestina, centinaia di manifestanti hanno bruciato una sagoma di stracci raffigurante il volto del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e tre maxi foto coi i volti della premier Giorgia Meloni, del ministro della Difesa Guido Crosetto e del ceo di Leonardo, Roberto Cingolani. Il tutto è avvenuto tra grida di "Al rogo al rogo" e "dimissioni, dimissioni".

Poco prima i manifestanti si erano anche scontrati con la polizia. Sono avvenuti vicino alla stazione di Porta Nuova, in via Sacchi, in centro città, dove i manifestanti hanno cercato di entrare sfondando il cordone di polizia. Le forze dell'ordine li hanno respinti a manganellate, i manifestanti hanno sferrato calci e pugni e usato le aste delle bandiere. Scanditi dai manifestanti slogan contro Salvini e la Tav Torino-Lione. 

Landini è un irresponsabile. Parla di ‘rivolta sociale’ e usa parole in maniera impropria che alimentano l’astio sociale. Non a caso, dopo quelle parole si è inasprita la situazione nelle piazze. Landini ha sbagliato e deve chiedere scusa. E voglio esprimere la mia solidarietà alle Forze di Polizia che anche a Torino sono state colpite. A Bombardieri & co. voglio ricordare che con il governo di centrodestra è entrata in funzione la patente a punti per i cantieri, i contratti si rinnovano e sono stati fatti vari stanziamenti economici. La manovra economica prevede il taglio del cuneo fiscale, risorse in più per il popolo in divisa. Si può fare di più, ma scioperare mentre l’occupazione supera i 24 milioni e la disoccupazione scende al 6% mi sembra surreale”. Così il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri, a Restart su Rai2.

 

 

“Lo sciopero di oggi non è il primo e non sarà l’ultimo. Non va ignorato, ma neanche preoccupa. Nel senso globale del termine, è chiaro che i sindacati siano dei ‘soggetti politici’. Poi se di venti sindacati ne scioperano solo due è un fatto perché ‘alcuni’ non rappresentano ‘tutti’. Alcuni giorni fa, ad esempio, c’è stato lo sciopero dei medici. Ne hanno parlato tutti poi il dato ufficiale delle adesioni è emerso dopo ed erano state tra l’1% e il 2%. Ma nessuno ha parlato di questi dati”, ha concluso.

 

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