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Giuseppe Conte, "a Grillo ho lasciato anche una stanza". E Floris lo deride

Roberto Tortora
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Botta e risposta tra Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, e Giovanni Floris nell’intervista one to one a DiMartedì, talk di La7 di approfondimento dei temi della politica e dell’attualità. Il tema, ovviamente, è il “dissing” contro Beppe Grillo dell’attuale capo pentastellato.

Floris esordisce così: “Questo confronto lascia l'amaro, si basa sui soldi, da una parte c’è chi dice ‘vi diamo i 300mila euro’, dall’altra ‘no non te li diamo’, lui che dice ‘erano francescani e son diventati gesuiti’ etc., uno scontro così con il fondatore lascia l'amaro in bocca o no?”. Giuseppe Conte lo ammette: “Credo in molti, molti di noi e anche me per primo. Io sono tre anni che ho cercato di coinvolgere Beppe Grillo assolutamente, tenga conto che il contratto di collaborazione per potenziare la comunicazione gliel'ho fatto io, non gliel'ha fatto Gian Roberto Casaleggio o gli altri leader, gliel'ho fatto io. Gli abbiamo lasciato anche una stanza, per dire, una stanza tutta sua arredata anche in sede…”.

 

 

 

Floris lo stoppa: “Beh lo tratta proprio come… cerco di tradurre, lui dice 'io gli ho dato 300mila euro, lei risponde io gli ho lasciato una stanza…' ma quello è il fondatore, il palazzo era suo”. Conte allora specifica: “Lei la sta mettendo sul piano delle battute, io voglio dire che come responsabile della cassa sono io a gestire e c'è sempre stata la massima disponibilità. La verità è che come garante purtroppo Beppe Grillo è un po' che si è allontanato dal movimento e oggi prevale una vis distruttiva. Per lui il movimento deve interrompersi qui, perché non ha seguito le direttive e le indicazioni di cosa si poteva discutere o meno. Ed è iniziato un processo di sabotaggio che ha generato un retropensiero che ha anche lei, 'che è stato gestito dall'alto', ma noi ci siamo messi da parte come gruppo dirigente".

 

 

 

"Questo processo – prosegue Conte - non l'ha accettato, si è messo di traverso e le conseguenze sono state queste, ma non le abbiamo gestite noi. Io non potevo dire alla comunità ‘non potete discutere, vi dico io su cosa potete farlo’. Oggi il risultato qual è? Che andremo a rivotare, lui ha esercitato una facoltà statutaria del vecchio statuto cui non ha voluto rinunciare. Benissimo, andremo a rivotare da giovedì della prossima settimana a domenica".

Floris, però, gli fa notare che Grillo punta all’astensionismo: “Dovranno votare anche persone non d'accordo con lei, lui punta su quello, se chi ha votato contro adesso si astiene, potrebbe non raggiungere il quorum". Conte, però, è convinto che la comunità, invece, aumenterà e ci sarà partecipazione: "Dovranno votare tutti gli iscritti, 89mila iscritti. Avendo toccato con mano l'energia e l'entusiasmo di questo processo di rinnovamento io penso che aumenteranno anche gli iscritti. Nessuno può accettare che il fondatore, che abbiamo sempre rispettato nel suo ruolo, oggi possa dire ‘andate a casa, perché ho deciso che non dovete più andare avanti, non dovete più guardare al futuro’. Questa maggioranza che si è espressa cosa fa? Va a casa secondo lei? Stiamo parlando di una comunità di gente matura, adulta".



Floris e Conte, guarda qui il video di DiMartedì

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