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Sciopero del 29 novembre, "precettazione". E Cgil e Uil fanno ricorso in tribunale

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Si è concluso al Ministero dei Trasporti l'incontro con i sindacati in vista dello sciopero del 29 dicembre. Il ministro Matteo Salvini ha deciso di firmare la precettazione. Lo stesso ministro, lunedì, aveva inviato ai sindacati Cgil e Uil la richiesta per ridurre lo sciopero a sole 4 ore lo sciopero del trasporto pubblico locale. Proposta rigettata dalle associazioni dei lavoratori, che avevano confermato la mobilitazione di 8 ore. "Noi rispettiamo le regole, se ci sarà una precettazione la impugneremo e quindi ci rivolgeremo alla magistratura", ha già annunciato il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri parlando con i cronisti in piazza Montecitorio. 

"In 25 mesi di governo - il commento a caldo di Salvini - 1.342 scioperi proclamati e 949 effettuati, 38 al mese, di cui 518 proclamati e 374 effettuati a livello nazionale, più di uno sciopero al giorno. Esiste il diritto allo sciopero per i sindacalisti, esiste anche il diritto alla mobilità, alla salute e al lavoro di tutti gli altri italiani". 

"Siamo venuti qui convinti di andare avanti sul nostro percorso, anche perché abbiamo rispettato tutto quello che la legge e le norme hanno previsto - le parole di Emanuele Ronzoni, segretario organizzativo nazionale della Uil, prima del vertice al Ministero -. Quindi ancora una volta ci troviamo di fronte a una presa di posizione che immaginiamo sia più politica che nel merito e che mette in discussione un diritto costituzionale per le lavoratrici ai lavoratori. Noi andiamo avanti e il 29 saremo in piazza". "Se ci aspettiamo di essere precettati? Probabilmente sì - aveva aggiunto Ronzoni -, ora ascoltiamo cosa dice il ministro". "Quest'anno ha rispettato nei minimi particolari il processo compiuto per quanto riguarda la responsabilità che attiene a lui e alla Commissione" di garanzia sugli scioperi, aveva sottolineato il responsabile Uil riguardo a Salvini. "E a proposito di Commissione - aveva aggiunto - ci aspettavamo sicuramente un comportamento diverso dalla Commissione con la quale avevamo cercato di instaurare negli ultimi tempi un rapporto anche di collaborazione e di crescita. Ahimè registriamo ancora una volta che l'input che ha dato il ministro è superiore a qualsiasi buon senso". 

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