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Giorgia Meloni: "Mi daranno della razzista, ma sui reati sessuali incidenza maggiore degli immigrati"

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Cosa si può fare di più per fermare la violenza contro le donne? "Chiaramente è un tema sul quale mi sono molto interrogata. L’Italia ha una legislazione molto importante su questa materia, legislazione alla quale, tra l’altro, ha contribuito anche questo governo con una ultima legge approvata un anno fa all’unanimità. La sfida rimane soprattutto culturale. Le norme non mancano, gli strumenti non mancano e dedichiamo risorse a questa materia. Forse il dibattito non è sufficiente, nel senso che trovo che molto spesso se ne parla anche accettando lo scontro ideologico e invece è una materia sulla quale non ha proprio senso nè dividersi nè cercare il buono e il cattivo".

Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata dalla direttrice di Donna Moderna, Maria Elena Viola, fa il punto sulle mosse del governo per la lotta contro la violenza sulle donne. "È una materia sulla quale dobbiamo tutti sederci intorno a un tavolo e interrogarci e forse questo non lo stiamo facendo abbastanza", aggiunge la premier. E ancora: "Adesso verrò definita razzista, ma c’è una incidenza maggiore, purtroppo nei casi di violenza sessuale, da parte di persone immigrate, soprattutto illegalmente, perché quando non hai niente si produce una degenerazione che può portare da ogni parte. C’è un lavoro qui che è soprattutto securitario, la dimensione culturale c’entra di meno - spiega la premier -. Bisogna garantire la presenza delle forze dell’ordine, garantire che ci siano i reati, garantire che quando qualcuno commette un reato paghi per quel reato, che è un altro tema che abbiamo in Italia". 

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