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Schlein e Landini scioperano a suon di balle

Alessandro Gonzato
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Una ne pensano e cento ne sparano. Venghino, signori venghino: accorrete numerosi al meraviglioso spettacolo di Elly e Maurizio; Schlein e Landini, i protagonisti dello show più tragicomico che ci sia. Lo scenario stavolta è quello di “Piazzapulita”, su La7, dove il duo – intervistato da Corrado Formigli – si esibisce in momenti diversi, una mezz’ora a testa. La Dem, giacca color Mangiafuoco, è particolarmente sudi giri, forse perché il Pd ha vinto in Emilia-Romagna dove ha sempre vinto da quando esistono le Regioni; o per l’Umbria, governata per 50 anni su 54 dalla sinistra. È più probabile però che Elly sia in solluchero perché il 29 novembre col capo della Cgil paralizzerà di nuovo l’Italia, e già oggi dalle 21 – per 24 ore – i treni viaggeranno a singhiozzo. Che l’esibizione abbia inizio: «È una manovra di tagli», si lancia Elly, «sulla sanità pubblica stiamo arrivando ai minimi storici a livello nazionale.

Non lo raccontiamo noi», gesticola come un robot, «lo dicono i medici e gli infermieri che hanno scioperato ieri e fondazioni autorevoli come la Gimbe, secondo cui 4 milioni e mezzo di italiani non riescono più a curarsi».

 

 

 

SPERNACCHIAMENTO

Ora, stando ai dati del Dipartimento della funzione pubblica, l’adesione allo sciopero di dottori e infermieri è stata dell’uno per cento, altro che l’85 annunciato da qualche sindacato. Poi, a proposito della Fondazione Gimbe citata dalla capa del Pd, è la stessa che ha certificato i tagli mostruosi effettuati proprio dal Pd quand’era al governo. Eccoli nel dettaglio: 5,4 miliardi nel 2013 (il premier era Letta), 8,4 nel 2014, nel 2015 (Renzi) la sforbiciata è stata di 8,2 miliardi a cui ne vanno tolti altri 2,4 di “minori risorse rispetto a quelle programmate”; poi anno 2016, ancora Renzi, altri 2 milioni in meno; subentra Gentiloni e vanno in fumo altri 4 miliardi, e ulteriori 600 milioni durante il Conte II (Dem-M5S). Sono 31 miliardi.

I tagli hanno riguardato ospedali, personale, medicina territoriale e macchinari. Il tragicomico duo proclama scioperi per accusare l’esecutivo di ciò che hanno fatto i democratici. Strillano contro il governo Meloni che per il 2025 ha aumentato la spesa sanitaria pro capite a 2.317 euro con uno stanziamento di 136,5 miliardi, mai così alto.

Schlein accusa ancora il centrodestra di aver ridotto la spesa in rapporto al Pil, ma già una sfilza di esperti (ma non serviva esserlo) hanno fatto notare che l’indicatore, preso da solo, vuol dire poco o niente. Elly a “Piazzapulita” va a tutto campo: «Non è vero che sono gli immigrati a commettere la maggior parte delle violenze sulle donne». Nel 2022 il 42,2% degli autori di violenza sessuale denunciati o arrestati era straniero, e va ricordato che la popolazione straniera residente è dell’8,7%: le proporzioni le insegnano alle elementari.

 

 

 

Cambio! Entra in scena il Landini, colui che non è riuscito a fare nulla per i salari da quando è capo della Cgil, a parte aumentare il proprio di 257 euro al mese; Landini che non ha detto nulla sui giornali degli Elkann della Fiat fatta a pezzi e portata all’estero; lo stesso Landini che si lamenta dell’occupazione proprio quando l’occupazione è a livelli mai raggiunti, oltre il 62%.

«Sono diminuite le ore di lavoro», protesta il sindacalista, «ed è difficile in questo modo dire che è aumentata l’occupazione». E aggiunge: «Sono aumentati i part-time involontari». La realtà naturalmente è un’altra, e anche stavolta basta leggere i dati dell’Istat: nel secondo trimestre di quest’anno le ore lavorate in Italia sono state più alte di quelle registrate nel trimestre in cui è entrato in carica il governo Meloni, 22 ottobre 2022. È invece vero che nel secondo trimestre 2024 c’è stato un calo dello 0,2% rispetto al primo, e però le ore lavorate restano più alte di quelle dello stesso periodo 2023. Landini parla di precariato e viene puntualmente smentito dai numeri dell’istituto nazionale di statistica: lo scorso luglio c’erano 18,8 milioni di occupati dipendenti, oltre 500mila in più rispetto a ottobre 2022. Tra i dipendenti poco più di 16 milioni sono a tempo indeterminato, mentre poco meno di 2,8 milioni hanno un rapporto di lavoro a tempo determinato. Col centrodestra gli occupati a tempo indeterminato sono cresciuti di quasi 750mila. Landini non ci sta: «Non bisogna vedere i numeri, ma che lavoro fa uno». Il “compagno L” grida che non ci sono tutele, e però Formigli gli fa notare: «Forse quelle tutele non gliele avete date neanche voi...». Niente. Maurizio segue Elly, la quale poco prima aveva dichiarato: «Questo governo è indifferente alla precarietà e alla povertà».

 

 

 

LA CRUDELTÀ

Poi parte un filmato della Meloni in cui la premier dice che risultati e sondaggi alla mano dopo due anni questo governo ha più consensi di quando è entrato in carica. Elly rimane paralizzata col sorriso Durban’s. Nel mentre perfino il renziano Luigi Marattin, su X, scrive che il duo tragicomico ha detto «balle colossali»: «Le risorse in sanità sono aumentate e le ore lavorate non sono diminuite». Dimenticavamo: per Landini «la rivolta sociale è uno strumento democratico». Che lo sciopero delle balle inizi. Anzi, continui.

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