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In Cdm il ddl sull'economia del mare: come cambiano i confini marittimi

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Una nuova "zona contigua" per riscrivere i confini marittimi del nostro Paese. L'obiettivo? Rafforzare la sorveglianza contro chi elude in mare aperto la dogana, i paletti del fisco, le norme sanitarie o effettua immigrazione illegale. Il governo, con questa iniziativa, punta anche ricavare più valore dal mare, dando impulso alla navigazione commerciale, al turismo subacqueo (mediante l’istituzione di zone dedicate), alla diportistica. E intende rendere più sicura la navigazione, la cantieristica navale e le attività portuali, istituendo una nuova figura professionale: il consulente chimico di porto. 

Come riporta Italia Oggi, in occasione del prossimo Consiglio dei ministri, arriverà sul tavolo del governo un disegno di legge teso a rafforzare l’economia del mare e la sicurezza nelle acque prospicienti lo Stivale. E potrebbe comportare delle conseguenze importanti per quanto concerne il tema dell'immigrazione.

 

 

Il ddl contiene un allegato che disegna le nuove linee di base e le linee di chiusura delle baie naturali e storiche, considerate rilevanti per misurare l’estensione del mar territoriale italiano. Questo perché, si legge nel ddl, occorre "tener conto della mutata morfologia costiera"; i nuovi limiti verranno così tracciati, in base a coordinate geografiche definite sui punti individuati nello stesso allegato. E dove queste linee non siano tracciate, valgono quelle oggi in vigore e presenti sulla cartografia ufficiale dello Stato. In ogni caso, le nuove delimitazioni saranno affisse in tutti i porti e approdi del paese, a cura delle autorità marittime.

 

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