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Zingaretti, gioco sporco Pd in Europa: "Meloni si è servita dell'Italia, ci saranno incursioni"

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"Incursioni da destra". Nicola Zingaretti usa un gergo militaresco e questo fa capire lo stato di frustrazione vissuto dal Pd per la nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo dell'Unione europea. Uno smacco, perché a occupare una poltrona pesante nella nuova Commissione Ue che da settimana prossima, salvo improbabili colpi di scena, sarà guidata per la seconda volta da Ursula Von der Leyen, sarà un esponente di Fratelli d'Italia.

Smacco doppio, perché il gruppo dei Socialisti & democratici hanno provato in tutti i modi a sgambettarlo, senza riuscirci. E anche oggi, in una intervista al Corriere della Sera particolarmente dura, l'ex segretario del Pd e governatore del Lazio, oggi europarlamentare e capo-delegazione del partito di Elly Schlein a Strasburgo, fa capire come l'ascia di guerra non sia stata ancora sotterrata al Nazareno.

"Il gruppo Ecr di Meloni non crede alla prospettiva dell'integrazione europea. Guarda al passato a una collaborazione tra Stati, la vecchia formula intergovernativa. Una opzione totalmente inadeguata per affrontare il futuro e contraria agli interessi dell'Italia", puntualizza Zingaretti. "Per questi motivi hanno votato contro Von der Leyen ma poi ne hanno rivendicato la condirezione. Una palese contraddizione. Meloni non ha 'servito' l'Italia, si è servita del prestigio di Paese fondatore per portare avanti il suo disegno".

"Non abbiamo sbagliato noi a segnalare questa contraddizione - si difende ancora Zingaretti -, ha sbagliato il Ppe ad accettarla. E ne pagheranno il prezzo perché temo che siamo dentro un nuovo step del progetto della destra sovranista. Ma li fermeremo". Il tema è sempre quello: lo slittamento a destra della maggioranza Ursula, uscita a pezzi già dalle elezioni europee dello scorso giugno e tenuta insieme solo dalla paura delle destre.

"Dobbiamo abituarci all'idea che probabilmente non esisterà più una maggioranza stabile, definita - prosegue Zingaretti -. Per colpa delle furbizie di Weber ogni volta faremo i conti con le incursioni della destra nazionalista che tenta di far arretrare l'Europa. È questo il senso della nostra continua battaglia: liberi e protagonisti per non far arretrare le conquiste europee e fare di tutto fino all'ultimo istante per fare avanzare un'Europa più forte e più umana. Mai nella storia europea del resto i nazionalisti hanno avuto circa 200 deputati e così tanti governi a destra. Cosa dovremmo fare? Dopo Trump regalargli l'Europa? Non ci penso proprio. Il Ppe sta tradendo la sua tradizione europeista. Ci hanno lasciato da soli a presidiare questo fronte. Confido - conclude - che i colleghi di Forza Italia facciano pesare la propria forza come credo abbiano fatto in queste settimane". 

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