Per i giornali di sinistra il patriarcato è solo dei maschi occidentali
Che ne siano consapevoli o no, ormai lo schema del giornalismo mainstream è esplicitamente vannacciano: assistiamo a una quotidiana spedizione in rotativa del “mondo al contrario”. Per cui, ad esempio, da un lato si critica abitualmente chi come Israele sta combattendo sul campo il patriarcato contemporaneo, quello incarnato in nome di Allah dalle botte della “polizia della modestia” di Hamas, o della “polizia morale” degli ayatollah.
Dall’altro, si vergano puntuti commenti contro il patriarcato immaginario, quello del maschio occidentale (che pare attecchisca particolarmente nell’Italia governata dalla prima donna presidente del Consiglio). Un’acrobazia logica che nell’editoriale firmato ieri da Annalisa Cuzzocrea su La Stampa diventa espressamente cromatica: «Nella realtà, l’uomo nero è quasi sempre bianchissimo». L’allusione alla pigmentazione della pelle, si sa, è sempre indice di rigurgiti reazionari e tendenzialmente razzisti, tranne in un caso: quello che il filosofo francese Pascal Bruckner definisce «un colpevole quasi perfetto». Appunto, l’uomo bianco occidentale. Qualunque elemento fuoriesca da questa narrazione colpevolizzante (che è sempre auto-colpevolizzante, sempre tesa a inchiodare la civiltà di chi scrive, nonostante l’oggettiva e per noi scontata osservazione che la Cuzzocrea non sia costretta a girare velata) è da rigettare, anche se mostra la crudezza della statistica e la dirompenza del fenomeno storico (...)
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