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Repubblica provoca La Russa: "Cosa voteresti per evitarlo al Colle?". Lui dà una lezione a Cappellini

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"Se Meloni ottenesse alle prossime elezioni un nuovo mandato di governo, c'è un naturale candidato alla carica di prossimo presidente della Repubblica: Ignazio La Russa". Quello di Stefano Cappellini, nella consueta newsletter di Repubblica, è a tutti gli effetti un invito alle opposizioni. Il motivo è chiaro: se La Russa diventasse capo dello Stato, "il seguito della legislatura potete immaginarlo". Da qui l'appello "a chi ha la responsabilità di costruire un’alternativa, e il dovere di farlo nel modo più credibile". Ma non solo a loro, "pure agli elettori ai quali questa alternativa si rivolge, chiamati a superare l’istintiva repulsione per un accrocchio che, al momento, non ha un capo e non ha una coda e che però ha ancora un po’ di tempo per provare a darseli, per quel che è possibile e realistico". Incurante del fatto che quello che lui definisce "accrocchio" è stato votato e voluto dagli italiani, Cappellini scatena la reazione del diretto interessato. 

"Ho letto la newsletter 'Hanno tutti ragione' di Stefano Cappellini ma non ho trovato 'ragione' per mettere il mio nome in quel titolo (Cosa voteresti per evitare La Russa al Quirinale)", è l'esordio del presidente del Senato ricordando che "è notorio, infatti (almeno tra gli addetti ai lavori), che il mio modo di interpretare il ruolo di Presidente del Senato, conservando la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie, nasce proprio dal disinteresse totale a quel ruolo".

 

E così, tiene ad aggiungere, "non solo perché la mia storia lo renderebbe problematico ma anche e soprattutto perché non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi 'schierare' sulle cose che reputo importanti". La Russa sa bene che "chi diventa Presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro Presidente della Repubblica". Ma non per lui: "Se io, invece, ho volutamente avuto una diversa postura è proprio perché non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda 'cosa voteresti' per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla?".

 

 

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