Conte, terremoto nel M5s: "Non più progressisti? Si devono cercare un altro leader"
L'esperienza di Giuseppe Conte alla guida del Movimento Cinque Stelle è arrivata al capolinea? "Mi sembra evidente che se dalla costituente dovesse emergere una traiettoria politica opposta a quella portata avanti finora dalla mia leadership, mi farei da parte. Si chiama coerenza".
Così il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, intervistato da Repubblica in vista dell’assemblea costituente del M5S in programma sabato 23 e domenica 24 novembre. Se la "scelta di campo progressista" compiuta nel 2021 con la carta dei principi e dei valori "venisse messa in discussione, il Movimento dovrà trovarsi un altro leader", avverte l’ex presidente del Consiglio scatenando un vero e proprio terremoto politico.
Poi precisa: "Non ho mai parlato di alleanza organica o strutturata col Pd, non sarebbe compatibile con il dna del M5S. Ho sempre ragionato di un dialogo da coltivare con le forze del campo progressista per valutare intese, stando sempre attento a difendere la nostra identità e le nostre battaglie". E a proposito di Beppe Grillo, che ha ironizzato su Conte paragonandolo all’"ultimo giapponese", il capo dei 5 Stelle aggiunge: "Non mi sento isolato. Perché io ci metto sì la faccia, ma combatto le nostre giuste battaglie accanto a tanti appassionati attivisti. Forse la sensazione di isolamento l’avverte chi pontifica dal divano vagheggiando un illusorio ritorno alle origini mentre ha rinunciato da tempo a votare e portare avanti il progetto del Movimento. L’ultimo giapponese rischia di essere lui, ponendosi in contrasto con la comunità".
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