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Torino, dopo le violenze scatta la "tutela rafforzata" per Tajani, Bernini e Valditara

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Primi strascichi del No Meloni Day, la giornata di proteste contro il governo segnate dalle provocazioni contro la premier, il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara e dell'Università Anna Maria Bernini, tra ombre di sangue e fantocci bruciati in piazza.

Agli studenti e ai centri sociali, nei disordini che hanno interessato soprattutto Torino (20 i poliziotti finiti in pronto soccorso), si sono aggiunti ovviamente anche i manifestanti pro Palestina, con tanto di lettera minatoria al vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. In questo clima di odio, è stata rafforzata la tutela per Tajani, Bernini e Valditara, come si apprende da fonti del ministero dell'Interno. 

 

 

 

"Non sono state manifestazioni di protesta. Ma attacchi ai limiti dell'eversione, violenti, ingiustificabili", sottolinea non a caso la ministra Bernini in una intervista al Corriere della Sera. "A Torino - prosegue - le forze dell'ordine sono state aggredite con un ordigno rudimentale. Questa non è protesta. La protesta, anche se radicale, è sempre legittima in un contesto di rispetto delle regole democratiche. Qui siamo in presenza di reati di fronte a cui serve la massima severità da parte di tutti. Né il governo né la sottoscritta si fanno intimidire". 

 

 

 

"Il clima di odio è nei fatti e, nell'opposizione al governo, si sta giocando a fare di tutta l'erba un fascio: estremismo ideologizzato che si traveste da movimento studentesco, finto pacifismo che si nutre di odio antisionista e di spirito antioccidentale", prosegue Bernini. In questo contesto "non aiutano a stemperare il clima le parole di chi evoca la rivolta sociale o l'olio di ricino. A Elly Schlein e Maurizio Landini - afferma - vorrei dire che la migliore tradizione della sinistra italiana sta nella difesa della democrazia. E che la democrazia è una cornice che tutti dobbiamo preservare". 

 

 

 

I temi posti dagli studenti sono primo tra tutti la scarsità di risorse, motivo di contrasto anche con la Crui, ma la ministra precisa: nella legge di Bilancio "nessun taglio. Dal 2025 il Fondo di finanziamento salirà sopra i livelli record del 2023. E prestiamo un'attenzione particolare per alcuni luoghi del bisogno, come gli stipendi dei medici specializzandi".

"L'ondata di manifestazioni violente messe in atto dai collettivi studenteschi e dai centri sociali, oltre a provocare sdegno e preoccupazione, pone la politica e la società civile in uno stato di allerta costante. La situazione palestinese è solo il paravento per dare sfogo a un certo disagio morale e intellettuale, ormai divenuto socialmente pericoloso. Buona parte della colpa è anche di alcuni agitatori che stanno in cattedra, i quali, invece di educare al rispetto delle regole, delle persone e al dibattito, indottrinano dei ragazzi che ancora non hanno maturato una adeguata coscienza civile", stigmatizza invece Raoul Russo, senatore di Fratelli d'Italia e componente della Commissione parlamentare antimafia. "Bruciare in effigie il ministro Valditara, imbrattare di sangue le immagini di Giorgia Meloni e della stessa Elly Schlein, sono fattori che meritano un'attenta riflessione e che comunque vanno arginati, prima che qualcosa di serio, di troppo serio accada", continua. 

 

 

 

"Voler impedire con la violenza che il centrodestra conduca la propria campagna elettorale nelle regioni in cui si voterà, è un atteggiamento qualunquista tipico di chi non sa argomentare e passa alle vie di fatto: nessuna ipotetica ragione poggia su un principio valido e spendibile, se la brutalità e l'aggressione alle forze dell'ordine rappresentano il biglietto da visita. Piena solidarietà agli agenti feriti e a coloro che si sono posti come baluardo dell'ordine pubblico e della sicurezza nelle città poste in stato d'assedio. Onore al Tricolore ammainato dai facinorosi - conclude Russo - in quanto esso rappresenta l'Italia libera e civile a noi consegnata".

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