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Romano Prodi parla come Lepore: "Hanno mandato le camice nere", scoppia il caso

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"È stata un’escalation", le altre elezioni hanno mandato Salvini a suonare il campanello. Adesso hanno mandato le camicie nere. C’è poco da fare... Erano proprio camicie nere con inni che richiamavano il fascismo. Questo mi ha turbato molto anche perché era a duecento metri dalla stazione di Bologna che per noi è un grande dolore ed è una strage pesantissima". Romano Prodi ospite a Piazzapulita su La7 parla come Matteo Lepore, il sindaco di Bologna, che ha parlato di un "invio di 300 camice nere", riferendosi al governo.

"Le immagini parlano: ’Ce ne freghiamo della galera, camicia nerà... Se loro stessi si chiamano ’camicia nera' come fa lei a dire che non le ha viste?", ha concluso Prodi rispondendo ad una domanda sulle parole di Giorgia Meloni durante il video collegamento con Bologna, lunedì scorso, per l’iniziativa del centrodestra in vista delle elezioni regionali in Emilia Romagna.

 

 

Il tutto dimenticando gli agenti della polizia feriti e aggrediti dagli antagonisti di sinistra che hanno assaltato le Forze dell'ordine con una violenza inaudita. Insomma, a quanto pare anche un ex premier come Prodi cerca di giustificare ciò che impossibile da giustificare: una violenza deliberate e gratuita contro gli agenti che non ha ricevuto una sola parola di condanna dalla sinistra. E c'è chi aspetta ancora un cenno, un gesto, una mossa col capo di Elly Schlein in segno di rispetto per quegli agenti che sono stati colpiti in piazza. 

 

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