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Massimo D'Alema, frecciata alla sinistra: "Perché l'elettore non la sceglie più"

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La sinistra ormai è alla frutta. La riprova? Le critiche. Queste non arrivano solo dagli avversari. Basti pensare all'ultima frecciata, il cui mittente è niente di meno di Massimo D'Alema. "In sistemi politici elettorali come il nostro, dove vota sempre meno gente, diventa fondamentale la capacità di mobilitare il proprio elettorato - premette in onda a In altre parole su La7 -. E l’elettorato progressista è un elettorato esigente. Se tu gli chiedi un voto per la difesa dei diritti umani e poi, di fronte al massacro di migliaia di bambini, chiudi gli occhi, non ti vota più. Questo è un punto fondamentale". Il riferimento a quanto sta accadendo a Gaza è chiaro.

Ma D'Alema va addirittura oltre, attaccando il lassismo dell'Europa: "Io non voglio fare nessuno sconto a Putin, che sarà simpatico a Trump, ma a me no. Però il problema, al di là di Putin, è convivere con la Russia, sapendo che è una grande potenza. Malata, ma pur sempre una potenza. La Russia – spiega ancora – ha vissuto il senso di un isolamento e di un declassamento, che ha alimentato il nazionalismo e la spinta alla rivincita. E noi dobbiamo cercare una soluzione politica. Io ho sentito leader europei che dicono che dobbiamo vincere la guerra con la Russia. Ma questa guerra tragica non la può vincere nessuno".

 

 

E ancora: "Quando una guerra non la può vincere nessuno, bisogna trovare una via di uscita politica. E a questo ci doveva e ci deve pensare l’Europa, se non vogliamo essere poi costretti ad accettare la soluzione che confezionerà Trump con Putin". Insomma, per il già presidente del Consiglio "una classe dirigente europea, con fermezza ma anche con sapienza, dovrebbe costruire una soluzione politica".

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